La Procura di Siracusa ha notificato un avviso di conclusione a cinque poliziotti del commissariato di Avola. Sono accusati a vario titolo di omissione in atti d’ufficio e lesioni nei confronti di Sebastiano Caruso, 27 anni, che il 18 giugno dello scorso anno si era tolto la vita nella sua abitazione. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, scaturisce dalla denuncia dei familiari contro gli agenti. Caruso, una settimana prima del suicidio, era stato fermato per un controllo: secondo i parenti sarebbe stato picchiato, portato al commissariato e ammanettato senza una procedura d’arresto formale. La Procura sta cercando di verificare cosa sia accaduto quella notte, ma ha escluso l’ipotesi di istigazione al suicidio. Ci si potrebbe trovare di fronte ad un altro caso Cucchi, il ragazzo romano massacrato di botte dai carabinieri, poi morto per le ferite riportate.
Il ragazzo i due lettere testamento lasciate ai familiari aveva espresso una sua volontà: “Non voglio nessun poliziotto ai miei funerali”. Il 28 giugno dello scorso anno, l’avvocato Paolo Signorello su mandato del papà della vittima, presentò alla Procura di Siracusa una querela nei confronti di un poliziotto del commissariato di Avola, accusato di avere picchiato Sebastiano Caruso. Querela consegnata al procurato capo Francesco Paolo Giordano che ha poi assegnato l’indagine al pm, Giancarlo Longo.