E’ morto giovedì mattina , all’età di 86 anni, Antonio Iosa , vittima dell’agguato delle Brigate Rosse di via Mottarone a Milano. Era il 1 aprile 1980 quando gli uomini della colonna Walter Alasia condannarono a morte quattro democristiani davanti alla sezione milanese, una rappresaglia per l’uccisione di quattro terroristi uccisi dai carabinieri in via Fracchia a Genova. Iosa fu scelto come bersaglio perché era riuscito “a infiltrare la Dc tra la classe operaia”.
Alla fine i terroristi non mirarono alla testa ma spararono alle gambe. Trentaquattro operazioni per evitare l’amputazione, una vita di dolore, il ricordo di quella giornata mai dimenticato. In una delle ultime interviste, l’ex esponente politico confessava: “Di quella sera m’è rimasto il ricordo della pistola puntata alla tempia, il terrorista che dice ‘se reagite sarà una carneficina’, io che lo supplico di risparmiarmi (‘ho moglie e figli’), lui mi spinge contro la parete: ‘Inginocchiati stronzo!’. Poi rivedo solo lo sparo, l’improvvisa vampa alla gamba. Non c’è dolore, solo un calore insopportabile”. Ancora non è stata fissata la data del funerale.
rande Uomo che ha saputo dare alla citta’ al quartiere un esempio di dedizione, di fiducia nelle istituzioni.
Ha curato AVITER e la casa della memmoria
Perdiamo un concittadino e io un amico