“Continuando così, l’agricoltura diventa sempre più un’impresa insostenibile”. Il messaggio è stato postato in una chat in cui comunicano diversi imprenditori agricoli siracusani. Il riferimento è alla frequenza di furti di agrumi che in questo periodo si stanno registrando ma soprattutto ai provvedimenti giudiziari a carico dei responsabili dei furti che vengono definiti blandi se non del tutto insignificanti. L’ultimo caso è avvenuto in contrada Isola, nei pressi dell’area del tiro a volo. In questa circostanza ad agire sono stati due avolesi, che, lavorando di buona lena, hanno raccolto nottetempo sugli alberi del giardino preso di mira, 21 casse di limoni verdelli, riempiendo un’auto, priva di assicurazione oltre che rubata. Complessivamente si sono impossessati di circa 400 chilogrammi di agrumi che, una volta immessi nel mercato, avrebbero fruttato loro non meno di 600 euro.
“Il problema – dice Paolo La Mesa, un addetto alla guardiania, che ha sorpreso i due avolesi mentre tentavano di trafugare il maltolto – è che queste due persone pochi giorni prima erano stati arrestati dalle forze dell’ordine per avere rubato limoni in un altro appezzamento di terreno. Pur essendo stati arrestati, però, il giudice ha ritenuto doverli rimettere in libertà per mancanza della denuncia da parte del proprietario del fondo e quindi della refurtiva”. A nulla è valso il sequestro della prima vettura. “Tanto ce ne procuriamo un’altra e torniamo a raccogliere i limoni. Dobbiamo campare le nostre famiglie e nulla potrà fermarci”. Per la cronaca, il magistrato che avrebbe dovuto disporre l’arresto della coppia di avolesi, ha ritenuto dovere solo denunciarli a piede libero perché non sarebbe stata dimostrata la flagranza del reato.
Il problema dei furti nelle campagne è stato preso più volte in considerazione nelle riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha deciso di recente di stringere la morsa e infittire i controlli delle pattuglie nelle zone più sensibili. I risultati si sono visti perché sono decine gli arresti di persone per furto di agrumi, frutta e ortaggi su tutto il territorio provinciale. “Non basta – dice La Mesa – finché non vi è la certezza della pena, il fenomeno sarà sempre presente con tonnellate di prodotti rubati che finiscono inconsapevolmente sulle nostre tavole”. Automobili rubate, moto Ape, motocicli e persino biciclette, i mezzi di locomozione utilizzati dai ladri che raccolgono centinaia di chili di prodotti della terra. “Dopo averli raccolti – dice il vigilante – non senza avere provocato danni alle reti di recinzioni e alle coltivazioni nei campi, si dirigono verso commercianti, ristoratori, ambulanti senza scrupoli a cui vendono limoni, arance, carote e tutto ciò che riescono a razzolare nelle loro incursioni nei terreni agricoli. I danni sono ingenti sia per la mancata vendita dei prodotti sia per i danni alle strutture. Credo che i nostri imprenditori agricoli debbano coalizzarsi e fare sentire il loro peso per tutelare i loro interessi”.