Diplomazia in campo per scongiurare lo spettro dello scioglimento del consiglio comunale. In queste ultime ore si sono susseguite riunioni e autoconvocazioni dei gruppi consiliari con il precipuo obiettivo di rimediare a quella che sembra un irrimediabile atto amministrativo, quello legato alla bocciatura del rendiconto del 2018, che ha innescato l’attivazione della procedura di scioglimento del consiglio comunale. Ieri pomeriggio il segretario generale del comune, Danila Costa, ha redatto il verbale della delibera che ha poi inviato ai capigruppo per l’opportuna conoscenza. Il massimo dirigente comunale attenderà adesso fino a domani prima della trasmissione degli atti alla Regione siciliana. Il verbale è quello che riporta l’esito del voto di venerdì sera in aula: 17 consiglieri contrari all’approvazione dello strumento finanziario e solo 5 a favore (1 astenuto).
Il commissario ad acta, Giovanni Cocco, ha annunciato che lunedì sarà a Siracusa per verificare di persona l’intera vicenda. Il commissario aveva diffidato i consiglieri comunali che “il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2018 dovrà essere approvato nel termine massimo di 15 giorni decorrenti dal data del 29 ottobre, quindi entro e non oltre il 13 novembre”. Lo stesso commissario ha scritto che “decorso infruttuosamente tale termine, lo scrivente provvederà, in via sostitutiva, all’approvazione del rendiconto fi gestione dell’esercizio finanziario del 2018”. Aggiunge poi che “l’esercizio dell’azione sostitutiva con l’adozione della deliberazione commissariale di approvazione del documento, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 109 bis dell’ordinamento amministrativo degli enti locali della Regione siciliana”. L’articolo in questione dispone che, se il Consiglio non approvasse il bilancio entro 30 giorni dalla messa in mora del Commissario, il consiglio comunale viene sciolto con determina delgoverno regionale. Il Commissario ha concesso 15 giorni di tempo, la metà rispetto a quelli previsti dalla legge. Ed è su questo cavillo che si cerca di appigliarsi in queste ore tanto che sono previsti viaggi della speranza a Palermo, per incontrare l’assessore regionale agli Enti Locali in modo da ottenere il diritto ad altri 15 giorni di proroga bis. Questa sarebbe stata la strada più praticabile facendo la premessa che la bocciatura del rendiconto non atteneva alla parte prettamente contabile ma solo di ordine politico. C’è un’altra strada che viene, però, valutata in queste ore ed è quella relativa alla richiesta di revoca della delibera di venerdì per produrne una nuova modificando in parte lo strumento per poi riportarlo in aula per una nuova votazione.
In queste ultime ore il commissario Cocco è stato il funzionario più consultato e interpellato da tutti coloro che vogliono interpretare leggi, articoli e commi per trovare quel cavillo che consentirebbe una marcia indietro o, quanto meno, l’apertura di uno spiraglio a riportare indietro le lancette a prima di venerdì per concedersi un’altra opportunità di approvare il conto consuntivo 2018. Anche la Procura aretusea ha posto la propria attenzione su quanto sta accadendo al consiglio comunale relativamente al rendiconto 2018. Gli atti prodotti e le segnalazioni che, a vario titolo, sono emerse in questi giorni su tutta la materia costituiscono un motivo in più perché la magistratura possa porre la propria lente d’ingrandimento per chiarire tutti gli aspetti della vicenda che sembra tutt’altro che esaurirsi con lo scioglimento del consiglio comunale.
Intanto, ieri sera si è tenuta la programmata seduta del consiglio alla quale erano presenti 26 consigli (assenti Pantano, Reale, Spataro, Trimarchi, Zappalà e Castagnino). In apertura di seduta il consigliere di Forza Italia, Ferdinando Messina ha fatto un accenno alla bocciatura del rendiconto: “Una parte importante dell’opposizione – ha detto – ritenendo alcuni termini legati a capitoli di spesa e in particolare riferendosi alle voci delle partecipate e agli impegni posti in essere in occasione del bilancio di previsione. Mi riferisco alla spesa di 250mila euro dal fondo di riserva che risulta stornata e rendicontata nella proposta di bilancio con altre destinazioni. Questi sono elementi che giuristi potrebbero ascoltare sorridendo. Ma destano perplessità e preoccupazione perché se anche il commissario dovesse rilevare la disattenzione e il differimento della spesa in altra voce, bisogna che proceda con la modifica dello strumento di rendicontazione per evitare di trascinare errori contabili che potrebbero condizionare il proseguo dell’attività amministrativa dell’ente”.
22 consiglieri hanno esitato favorevolmente la mozione a firma del consigliere Sergio Bonafede per la realizzazione di un corso per sessione elettorale. “Alla luce di quanto purtroppo accaduto in occasione del voto amministrativo – dice Bonafede – ilmio emendamento propone che la scelta dei presidenti di seggio, a cura della Corte di Appello di Catania, sia seguita dalla predisposizione di un corso di preparazione. Oltre ai responsabili di seggio, deve includere anche coloro che vengono scelti nella funzione di segretario e di scrutatore. Sono già numerose e tutte riuscite, le esperienze svolte in altri Enti locali italiani, di svariate regioni. Fissata la data delle elezioni, il Comune di Siracusa dovrà organizzare le ore formative illustrando l’importanza dell’iniziativa, così da promuovere la partecipazione di tutti gli interessati. Sarà da qui in avanti cura del responsabile comunale dell’ufficio elettorale predisporre le modalità del corso, che vedrà esperti in materia da selezionare all’interno dell’organico comunale”.
La seduta è stata poi aggiornata a lunedì per approfondire una proposta relazionata in aula da Giueppe Impallomenni, presidente della prima commissione. La proposta è relativa all’acquisizione gratuita ed accorpamento al demanio stradale comunale di terreni di proprietà privata utilizzati ad uso pubblico.