Sono otto i Distretti del cibo, individuati dall’assessorato all’Agricoltura mediante evidenza pubblica, che verranno inseriti nel Registro nazionale, istituito presso il ministero delle Politiche agricole. Un modello di sviluppo innovativo per consentire la crescita e il rilancio di filiere e territori. Unico imperativo: fare squadra nei territori con l’obiettivo di utilizzare i fondi nazionali e comunitari per la valorizzazione e promozione del territorio, tutelare l’ambiente, incentivare la nascita di nuove realtà, migliorare le produzioni agricole di qualità e la ricettività dei luoghi.
A darne notizia l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera: «Con questo riconoscimento il governo Musumeci vuole premiare, promuovere e agevolare quei territori che si sono dimostrati all’altezza delle sfide che la competizione globale impone, mettendo a sistema e in rete le potenzialità agricole, agroalimentari, turistiche, identitarie e culturali. I territori sono pronti hanno fatto un ottimo lavoro di squadra, dimostrando di sapersi aggregare».
Nello specifico i Distretti riconosciuti sono: Bio slow pane e olio; Sud-est siciliano; Sud-est Sicilia Etna Val di Noto; Filiere e dei territori di Sicilia in rete; Ats Sikania; Bio-Mediterraneo; Nebrodi Valdemone; Born in Sicily Routes-Val di Mazara.