Dopo mesi di polemiche e pressioni sui media da più parti si è dimessa Maria Grazia Brandara da presidente dell’Ias, la società che gestisce il depuratore biologico di Priolo. In una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore regionale alle Attività produttive la Brandara ha comunicato via PEC in uno ai dirigenti dell’azienda di Priolo che devono adesso prendere atto delle dimissioni e procedere di conseguenza per proseguire le attività amministrative prima dell’approvazione del bilancio. Dimissioni che sono state seguite da una dichiarazione: “È vero, sono indagata nella vicenda Montante ed aspetto da oramai 18 mesi di essere sentita per poter chiarire la mia posizione: precisamente, dal 16 maggio 2018, quando fui raggiunta da un’informazione di garanzia in uno con la convocazione per essere interrogata, sebbene poi l’interrogatorio venisse annullato dagli stessi magistrati che avevano firmato la convocazione e da allora ho ricevuto solo due notizie di proroga delle indagini. Sono dunque indagata ed essere definita, dall’on Fava “imputata di associazione a delinquere assieme all’ex presidente di Confindustria Sicilia” costituisce non soltanto una semplice inesattezza ma anche un’oggettiva affermazione che fa a pugni con la storia e la rettitudine di una persona che, come me, ha fatto nella sua vita una scelta di onestà e di atti mai borderline”. Ora si apre una nuova finestra politica sull’Ias per la nomina del nuovo presidente, così come per i possibili sviluppi giudiziari con allo sfondo le inchieste giudiziarie su inquinamento e appalti in fase di chiusura da parte della Procura di Siracusa.