Il Comune di Avola non va sciolto. Questa la conclusione del procedimento avviato nei confronti del comune. Il relativo decreto è stato emesso dal ministro dell’Interno, Lamorgese che così pone una pietra sopra la vicenda, scattata il 17 aprile dello scorso anno con il decreto ministeriale con cui il prefetto di Siracusa era stato delegato ad esercitare i poteri di accesso e di accertamento nei confronti del comune di Avola.
Come si ricorderà, il 13 maggio il prefetto ha istituito una commissione d’indagine incaricata di svolgere gli accertamenti. Nel mese di agosto si è resa necessaria una proroga all’attività ispettiva mentre la commissione d’indagine ha rassegnato le proprie conclusioni il 12 novembre. Sulla scorta di tale relazione, il prefetto di Siracusa, Giusy Scaduto, ha evidenziato l’insussistenza delle condizioni che avrebbero legittimato lo scioglimento del comune di Avola per infiltrazioni mafiose.
Nel decreto del ministro Lamorgese viene sottolineato che “gli elementi complessivamente emersi non presentano la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza, univocità e rilevanza richiesti dal modello legale”. Ragion per cui non sussistono i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale di Avola e nemmeno per l’adozione di altri provvedimenti sanzionatori