Si è chiesto al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Roma l’avocazione delle indagini preliminari relative al procedimento sulla morte di Tony Drago, avvenuta il 6 luglio 2014 all’interno della caserma dei Lancieri di Montebello di Roma.
Dario Riccioli  avvocato  della famiglia del militare siracusano ha presentato istanza  . Inizialmente era stato ipotizzato un suicidio, poi grazie all’insistenza della famiglia è stato riaperto il caso. I periti nominati dal gip di Roma, nel corso dell’incidente probatorio del 15 marzo scorso, hanno dato un’altra lettura di quello che accade «affermando – spiega Riccioli – che l’unica ricostruzione compatibile con la multilesività diffusa riscontrata sul corpo di Tony Drago e la ricostruzione scientifica e dinamico-cinematica della scena del crimine è quella omicidiaria».
Lo scorso 18 aprile Riccioli ha avanzato istanza al Procuratore della Repubblica di Roma di chiusura delle indagini. Il Procuratore avrebbe effettuato una nuova iscrizione nel registro degli indagati per omicidio volontario, a carico di ignoti. «Medesima iscrizione, qualche giorno prima, è stata disposta dal Procuratore Militare di Roma. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma – conclude Riccioli – non ha, ancora, assunto determinazioni in merito al procedimento iscritto contro i militari che, per grado e funzioni, avevano presuntivamente l’obbligo giuridico di impedire la morte di Tony Drago».