C’è anche Francofonte tra le piazze di spaccio frequentate dagli esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi, arrestati al culmine di un’operazione antidroga. In manette sei persone che gestivano tre importanti “piazze” di spaccio nei rioni Pigno e e Librino e, appunto, a Francofonte, i cui proventi servivano anche a mantenere in carcere esponenti del clan Cappello-Bonaccorsi, sono state arrestate da Carabinieri del capoluogo etneo in una operazione denominata “La Cosa”.
I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip su richiesta della Dda – che ipotizza a vario titolo i reati di associazione mafiosa e spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno degli indagati per vantarsi della sua “posizione economica” ha fotografato il proprio figlio, un neonato, nella sua culla coperto di banconote. Le indagini sono nate da una costola dell’operazione “Notti bianche” dei Carabinieri della compagnia di Gravina di Catania su una banda specializzata in furti di bancomat e si sono avvalse di intercettazioni e dichiarazioni di pentiti. Il gruppo gestiva un vasto spaccio di marijuana e cocaina ed era in possesso di armi da guerra.
I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono Alfredo Blancato, Sebastiano Miano, Salvatore Musumeci, Federico Silicato, Sebastiano Castiglia, Gaetano Spataro.
La piazza di spaccio di Francofonte sarebbe stata gestita da Sebastiano Castiglia.