Un focus sul reddito di cittadinanza e l’importanza che questo strumento può rivestire in un processo di inclusione sociale degli immigrati.
È questo il senso dell’iniziativa che USR Cisl e Anolf Sicilia hanno organizzato a Siracusa. Si tratta della prima tappa di un viaggio tra le realtà siciliane. Un’occasione per comprendere meglio il fenomeno immigratorio attraverso una rete di soggetti che piò condividere dati, informazioni e azioni.
Insieme alla segretaria regionale Cisl Sicilia, Rosanna Laplaca, e alla presidente dell’Anolf regionale, Valentina Campanella, la segretaria generale della UST, Vera Carasi, e tre tecnici. A moderare i lavori, seguiti da un pubblico formato da operatori Cisl di tutte le federazioni e delle associazioni, la presidente dell’Anolf provinciale, Angela Pennisi.
Il direttore dell’Inps provinciale, Carmelo Sciuto, ha esposto i dati riferiti alle richieste di reddito di cittadinanza e che ferma gli ultimi sei mesi. Il dato sui cittadini stranieri resta in linea con il trend nazionale. “Più cittadini italiani presenti – ha sottolineato Sciuto -, non più del 6 per cento di stranieri che ha richiesto l’accesso allo strumento di sostegno.”
Mimmo Crivello e Andrea Rizza, il primo Amministratore delegato del Centro servizi Sicilia, il secondo coordinatore del Caf Siracusa, hanno ripercorso l’iter necessario e, soprattutto, cosa è accaduto in questi ultimi mesi. Dalla formazione degli operatori, alla necessità di essere pronti all’interpretazione dei vari passaggi che, soltanto alla fine dello scorso ottobre, hanno chiarito alcuni aspetti riguardanti proprio i cittadini extracomunitari.
“È sicuramente necessario avviare questo tipo di discussione – ha sottolineato Vera Carasi – visto che la platea della povertà è oggi, purtroppo, più vasta proprio per i tanti stranieri che si trovano in difficoltà e che si aggiungono alle tante famiglie italiane. C’è una forte connotazione confederale su questo argomento. Una stretta sinergia tra Confederazione, Servizi e federazioni maggiormente coinvolte, ha portato risultati importanti.
I cittadini stranieri si avvicinano a noi perché trovano, innanzitutto, competenza. – ha concluso la segretaria generale della UST Ragusa Siracusa – Qui non è l’aspetto solidale che prevale; i cittadini nordafricani, cingalesi, anche dell’est europeo, hanno un’assistenza che li guida dentro la nostra burocrazia troppo spesso difficile da interpretare.”
E sulla necessità di una forte rete tra tutti i soggetti impegnati, si è soffermata la presidente dell’Anolf siciliana.
“Siamo presenti sul territorio ma è necessario uno scambio continuo con tutti gli attori presenti – ha sottolineato la Campanella – Il reddito di cittadinanza può essere
uno strumento importante per l’inclusione sociale di tanti stranieri. Sicuramente un primo passo per renderli cittadini partecipi di un percorso virtuoso nel paese che hanno scelto. La collaborazione con l’Inps appare determinante per riuscire ad interpretare un fenomeno che è ormai parte della nostra comunità.”
E sulla nuova responsabilità che investe il sindacato si è soffermata, in chiusura, la segretaria regionale Rosanna Laplaca.
“Oggi abbiamo una responsabilità inedita – ha detto – quella di non gestire i fenomeni ma di orientarli.
Questo nostro viaggio tra le realtà siciliane, guarda ad una sinergia per affrontare la vita quotidiana delle singole persone. Bisogna che ci sia la consapevolezza che il welfare sia basato sui bisogni delle persone e delle comunità.
Senza questo non ci sarà sviluppo – ha concluso la Laplaca – Da qui la nuova responsabilità di lavorare in rete.”