Amenta: “Questo circo delle dichiarazioni sul sistema sanitario siracusano e sull’Umberto I è una offesa all’ intelligenza dei cittadini, si pensi alla carenza di tamponi, dal non funzionamento dei laboratori territoriali, a tutelare gli operatori sanitari e le case di riposo, alla gente bloccata in quarantena e si guardi con attenzione alle urgenze del presente e al futuro”
In merito alle polemiche e agli scontri apertasi in questi giorni sulla gestione dell’emergenza Covid-19 e le carenze sanitarie all’Umberto I di Siracusa e in provincia, interviene il Vice Presidente di AnciSicilia Paolo Amenta, auspicando un abbassamento dei toni per concentrare tutta l’attenzione del momento alle priorità, ad iniziare dalla mancanza di tamponi, al non funzionamento dei laboratori territoriali, alla tutela degli operatori sanitari, alla salvaguardia delle case di Riposo che potrebbero diventare un focolaio non indifferente nel territorio e alla gente bloccata in quarantena.
«Questo circo di dichiarazioni sullo stato della sanità in provincia e in particolare all’Umberto I di Siracusa suona come un’offesa all’intelligenza dei cittadini che chiedono responsabilità e serietà nelle dichiarazioni – dichiara il Vice Preside di AnciSicilia Paolo Amenta -. Pensare che i cittadini siano di memoria corta, significa non avere il reale metro di una situazione sanitaria frutto degli errori del passato, i cui protagonisti, o almeno parte di essi, sono proprio dentro al circo che in questi giorni si è scatenato.
È evidente la mancata integrazione tra la rete ospedaliera e la rete sanitaria nel territorio. Un collegamento che non esiste e che è figlio di quel piano ospedaliero nel territorio approvato dalla classe politica dal 2000 ad oggi. Con una riforma socio-sanitaria approvata nel 2017 dall’ARS che non è stata mai avviata nella nostra regione.
Oggi non è il tempo delle polemiche e della confusione ma piuttosto di avere lucidità per dare la massima attenzione alle priorità rappresentate dalla mancanza di tamponi, dal non funzionamento dei laboratori territoriali enunciati dalla Regione, dalla tutela di medici e operatori sanitari in prima linea, dal problema delle case di riposo che possono diventare, da un momento all’altro, un focolaio devastante in tutto il territorio, e alla gente bloccata in quarantena. A queste domande dovrebbero dare una risposta il Direttore Generale dell’Asp o il Direttore Sanitario, indicando, magari, chi sta bloccando l’attuazione e il funzionamento di tutto questo.
Per cui – conclude il Vice Presidente Amenta – si ponga fine a questo teatrino, si abbassino i toni e si chieda al Governo regionale cosa ci serve per le urgenze del presente e per il futuro, ad iniziare da un nuovo ospedale d’eccellenza e un sistema sanitario territoriale oggi inesistente. Sperando che su questo si registri la stessa animosità che si sta verificando in questi giorni difficili per la provincia di Siracusa e per tutto il territorio siciliano. Per le eventuali altre responsabilità ci penseranno le varie sedi opportune».