Portopalo, il Cga sospende il resort a Capo Passero

“L’Ente Fauna Siciliana, Associazione Naturalistica di Ricerca e Conservazione, esprime soddisfazione per la sentenza del CGA che al momento sospende la possibilità di realizzare un Resort alberghiero sull’isola di Capo Passero. La sentenza ha sospeso di fatto l’efficacia della pronuncia del TAR di Catania in merito al ricorso presentato dalla società investitrice contro il provvedimento della Regione Siciliana. Una sentenza importante che riconosce il valore dell’interesse collettivo, al fine di preservare un’area di particolare importanza ambientale, storica e archeologica, a scapito di quello privato.
Corrado Bianca, Segretario Regionale dell’Associazione Ambientalista, afferma: “si tratta di un’area di notevole importanza naturalistica e storica, quest’ultima dovuta alla presenza non solo dei magazzini della tonnara, ma anche, e soprattutto, del forte di Capo Passero risalente al XVI sec. che ha rappresentato storicamente un baluardo contro le offensive che provenivano dal mare e in difesa della costa. Bisogna preservare l’importanza ambientale e paesistica di questo piccolo paradiso naturale e l’importanza storica dei luoghi dove un tempo si praticava anche la pesca del tonno. È doveroso affermare che ovviamente serve un progetto integrato di valorizzazione dell’intera area, affinché le strutture sull’isola possano essere recuperate e preservate nel tempo, ma anche fruite a scopo culturale e turistico, in maniera adeguata, conservando la memoria di un contesto storico e gli ambienti naturali circostanti. Il CGA nel mese di ottobre dovrà esprimersi nel merito e ci auguriamo che il pericolo di veder realizzato un Resort sull’isola di Capo Passero venga scongiurato definitivamente. Al contempo, l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana istituisca nuovamente la riserva naturale, già inserita nel piano regionale dei parchi e delle riserve, e consenta realmente di tutelare, valorizzare e far conoscere uno degli angoli più belli della Sicilia sudorientale in modo da riprendere il processo del suo recupero naturalistico- culturale interrotto dalla sospensione della riserva nel 1998 e dalla ventennale inerzia delle istituzioni, da noi fin da allora più volte denunciata”.

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