Parola d’ordine: fare rete. Nell’affrontare le problematiche connesse alla fase 2, cioè quella del lento ma progressivo rilancio delle attività produttive, la Camera di commercio del Sud-Est della Sicilia ha tracciato le linee guida degli interventi da realizzare nel breve e nel medio termine. Nella giornata siracusana del presidente dell’ente camerale, Pietro Agen, il primo appuntamento è stato con il prefetto Giusi Scaduto. Circa un’ora e mezzo di colloquio in cui è stato fatto il punto della situazione economica nell’intero territorio siracusano, per poi affrontare le questioni in sede di incontro con i componenti della Consulta delle associazioni di categoria.
“Con il prefetto è stato un utile confronto d’idee – ha commentato il presidente Agen – e abbiamo trovato una sintonia totale su ciò che non bisogna fare, come nel caso degli interventi a pioggia, e su ciò che, invece, occorre puntare, cioè, interventi mirati per evitare un’inutile dispersione di risorse economiche”.
-Quali effetti ha provocato l’emergenza Coronavirus?
“Moltissime imprese sono terribilmente in difficoltà. Ci sono settori produttivi che, alla riapertura non dico che riprenderanno tutto quello che hanno perso ma certamente, con un po’ di fatica, riusciranno a rimettersi in carreggiata. Ma interi settori produttivi si riprenderanno non prima di un anno. Penso alle strutture alberghiere, ai B&B che a Siracusa svolgono una funzione straordinaria, ma anche ai ristoranti che dovranno fare i conti con il perdurare delle misure di contenimento chissà ancora per quanto tempo. Per tutte queste aziende la prospettiva di rilancio è rinviata a non prima del mese di febbraio del 2021”.
-Come intendete operare per prestare aiuto immediato alle imprese in ginocchio?
“Con il prefetto avremo modo di affrontare alcune tematiche mentre con la Consulta ci siamo trovati sostanzialmente d’accordo sulla direttrice su cui muoverci”.
-Quale?
“Opereremo su due livelli: il primo e più urgente intervento è necessario sulla filiera del turismo, attirando nuove risorse. Penso alla creazione di un booking italiano perché non è possibile che il nostro Paese sia ricco di giacimenti culturali e di attrattività e a fare i soldi siano, per esempio, le aziende olandesi che organizzano i viaggi turistici e ci guadagnano in percentuale facendo un semplice clic sul tasto del computer”.
-Il secondo intervento?
“Contestualmente dobbiamo aiutare gli ultimi, vale a dire quelle piccole imprese che hanno perso una buona percentuale di fatturato a causa della chiusura dovuta all’emergenza sanitaria. Proporremo al consiglio camerale l’erogazione di un voucher per la sopravvivenza che non deve essere un contentino ma un dignitoso ausilio in questo momento di grave difficoltà”.
-Quanto servirebbe oggi la velocizzazione dell’iter autorizzativo?
“E’ fondamentale – dice Agen – pensiamo all’erogazione di contributi in questo periodo di emergenza. Basterebbe per tutti un’autocertificazione con responsabilità per evitare lungaggini burocratiche, intoppi, ritardi nell’erogazione dei contributi da parte dell’Inps che potrebbe verificare in seguito la veridicità dell’autocertificazione. Nel caso delle banche, il ritardo nella corresponsione dei contributi non è per una loro cattiva volontà ma semplicemente perché ci sono migliaia di pratiche da istruire e malgrado Mediobanca abbia aumentato il carico di lavoro, non ce la fa a esitarle tutte in tempi ragionevoli. E’ un errore avere concentrato tutto su un Ente ma serviva coinvolgere altri uffici, come il centro per l’impiego. Una cosa è certa, l’emergenza sanitaria ci costringerà a rivedere l’attuale sistema Italia”.
Francesco Nania