Siracusa, 29 giugno 2020 – “Sorvolando sulle solite manifestazioni di colore e di folklore, alle quali siamo ormai abituati ma che viste in Parlamento destano comunque un misto di preoccupazione e compassione, l’aspetto fondamentale legato all’ipotesi del trasferimento del Caravaggio siracusano non può che riguardare la chiarezza e la trasparenza dell’operazione della quale, nonostante le incredibili dichiarazioni, la Regione Siciliana non può continuare a restare osservatrice passiva”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
“Dopo la mia richiesta di accesso agli atti, aspetto ancora ufficialmente il testo della convenzione che la Regione dovrà firmare per avviare l’operazione legata al prestito del Caravaggio – spiega l’On. Cafeo – tuttavia sono riuscito a visionare la bozza di convenzione, nella quale l’impegno di spesa per l’intera operazione non è di 350 mila euro come sbandierato, ma di soltanto 100 mila euro”.
“Qualora dovesse essere confermato questo importo – prosegue Cafeo – mi corre l’obbligo di denunciare due atteggiamenti che considerano i siracusani “terra di conquista” e cioè l’importo di 350 mila euro utilizzato come una sorta di esca per giustificare un prestito che non rientra nella strategia di rilancio dei nostri Beni Culturali, strategia che, detto per inciso, non esiste affatto e la magra figura che farebbe la Regione Siciliana che, per l’irrisoria cifra di 100 mila euro, sarebbe disposta senza colpo ferire a sottostare al trasferimento di un capolavoro dal valore inestimabile, manifestando se possibile pure soddisfazione”.
“Se la contropartita per la partenza del Caravaggio si dovesse ridurre a piccoli interventi del valore di 100 mila euro, senza teche speciali e senza altri impegni precisi, tanto vale che dalle maglie del bilancio regionale si ricavi questa cifra – conclude l’On. Cafeo – magari riducendo il capitolo legato ai loghi turistici colorati o ad altre voci secondarie e si proceda ad effettuare in Sicilia o direttamente a Siracusa questi piccoli interventi, evitando così prese in giro che i siracusani non meritano”.