Due anni fa aveva dato alle fiamme un bar di Rosolini e, nell’immediatezza del fatto, ha sostanzialmente confessato di essere responsabile dell’episodio. Finito sotto processo, ieri ha chiuso la partita con la giustizia ricorrendo al rito del patteggiamento. Protagonista della vicenda è il rosolinese Michele Roccasalva di 33 anni, a cui il gup del tribunale di Siracusa ha applicato la pena di 2 anni di reclusione.
Difeso dall’avvocato Junio Celesti, l’uomo doveva rispondere del danneggiamento con fuoco di un bar. L’episodio è avvenuto nel giugno del 2018 e l’uomo, una volta individuato dai carabinieri che avevano avviato le indagini per risolvere il caso, dichiarò ai magistrati di avere appiccato l’incendio a causa di un diverbio con il proprietario dell’esercizio commerciale, che si trova in piazza degli Angeli.
Per un caso di incendio risolto, ce ne sono altri che a Rosolini continuano a rimanere senza responsabile. Come nel caso dell’automobile del presidente del consiglio comunale, Piergiorgio Gerratana, avvenuto nel mese di gennaio e che scosse l’opinione pubblica rosolinese, protagonista qualche giorno dopo di una marcia di solidarietà. Nel passato si verificarono altri gesti di intimidazione ai danni del amministratori pubblici e dirigenti del comune di Rosolini. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sul comune a sud della provincia dove si sono registrate diverse operazioni antidroga, fenomeno piuttosto diffuso sul territorio. Ma anche il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha avuto modo di approfondire casi e questioni che riguardano proprio Rosolini.