2020 fuga dal Vermexio. Bisogna scomodare un titolo di film per fotografare la situazione che da un anno a questa parte si è venuta a creare al Comune capoluogo. Se non è fuga, poco ci manca perché sono numerosi i dirigenti e i dipendenti comunali che, approfittando della finestra offerta dalla cosiddetta “Quota cento”, hanno deciso di presentare la richiesta di collocamento in quiescenza.
Basta osservare l’albo pretorio degli ultimi mesi per rendersi conto dell’esodo di dipendenti comunali che, in base a calcoli complicati che contemplano età anagrafica e anni di servizio, rientrano nei parametri della legge che consente di ottenere le credenziali minime per andare in pensione.
Gli uffici comunali si sono progressivamente svuotati, un fenomeno che tende a proseguire anche nei prossimi mesi senza, però, che fino ad oggi si sia posta una pezza all’emorragia che mette in sofferenza la macchina amministrativa. In occasione della presentazione dei tre nuovi assessori, il vice sindaco Pierpaolo Coppa ha fatto il punto della situazione, scattando una fotografia a tinte fosche.
Le carenze più evidenti riguarda il livello apicale. Sono rimasti in servizio 3 dirigenti sui 24 previsti nella pianta organica del Comune. Un numero che tende a ridursi ulteriormente, atteso che anche la dottoressa Loredana Caligiore, nelle mani della quale hanno giurato mercoledì i nuovi componenti della giunta, a novembre dovrebbe anch’ella lasciare il servizio per andare in pensione. Sono stati avviati al servizio 6 funzionari esterni, a tempo determinato (fino al termine del mandato del sindaco) e, quindi, non di ruolo.
E’ ridotto quasi del 50% l’organico del personale del Comune. Sulla carta prevede l’impiego di 1095 dipendenti ma, da un anno a questa parte e con l’introduzione di Quota cento, in servizio a oggi sono appena 650 dipendenti con oltre 200 unità in servizio al comando della polizia municipale. Ciò significa che per coprire i servizi da rendere agli utenti negli altri 23 settori sono impiegate 500 unità lavorative.
“Se fino ad oggi non abbiamo potuto bandire concorsi – dice l’assessore Coppa – ciò è dovuto principalmente per le regole finanziarie vincolanti ma anche alle note difficoltà finanziarie che attanagliano i comuni. Fattori che impediscono di sostituire i dipendenti che sono andati in pensione con nuovo personale. Nell’approvare il piano del fabbisogno del personale, abbiamo riscontrato decine di posti vacanti che contiamo di colmare, attraverso il bando di alcuni concorsi, già in itinere”. La riorganizzazione della pianta organica è un atto politico importante, ha sottolineato Coppa. “Abbiamo previsto l’impiego di figure innovative come i funzionari informatici, 3 dirigenti ambientali e altre figure specifiche. Per i concorsi abbiamo dato mandato ai nostri uffici che, con tempi compatibili alla gestione straordinaria, saranno in grado di bandirli”.
“Abbiamo chiesto all’amministrazione un confronto – afferma Franco Nardi, segretario della Funzione pubblica della Cgil – per capire quali siano le esigenze e la dotazione organica dell’ente. Prima di annunciare concorsi, l’amministrazione comunale deve capire quale sia la dotazione, quali le esigenze e quali i settori su cui bisogna intervenire. Prima di parlare di concorsi pubblici, bisogna ricordare che ci sono oltre 220 persone part time, provvedendo alla ristrutturazione della dotazione organica, perché ognuno abbia la propria dignità lavorativa. Questi dipendenti vanno regolarizzati con un contratto a 36 ore. Parlare oggi di concorsi, sembra più volere produrre un effetto propaganda elettorale in funzioni di scadenze senza merito e senza contenuti”.