Siracusa, 16 Settembre 2020 – Organici ridotti all’osso, nessun progetto di turn over, carichi di lavoro che risultano essere insostenibili e il rischio di non garantire servizi all’utenza. La situazione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, alla Direzione provinciale di Siracusa ed all’Ufficio territoriale di Noto, è allarmante, così come ha rilevato il segretario generale della Funzione pubblica della Cisl di Ragusa e Siracusa, Daniele Passanisi, in merito all’esodo dei dipendenti nell’ultimo quadriennio.
“I dati forniti dall’Ufficio di Siracusa, riguardanti la fuoriuscita del personale dalle sedi di Siracusa e Noto per pensionamento dal 2017 al 2021, sono a dir poco allarmanti. – ha commentato Passanisi – Si è passati da 193 unità al 2017 agli attuali 154 che si ridurranno al 2021 a 128 unità con una previsione di ulteriori 6 uscite confermate ed altrettante da confermare. A fronte della riduzione di ben 75 unità, in questo periodo, non si registra alcuna iniziativa degna di nota da parte del Governo e della dirigenza di vertice che, più volte sollecitati dalla Cisl, non hanno saputo dare concrete risposte, garantendo un’indispensabile soluzione in tempi brevi”.
Carenze di organico che causano di generare, a fronte dei pesanti ritmi di lavoro, possibili disservizi all’utenza. “Lanciamo quindi un appello alla deputazione nazionale della provincia di Siracusa per porre rimedio a questo progetto ben preciso di smantellamento dell’Agenzia delle Entrate, poiché a fronte di queste carenze di organico – ha specificato Passanisi – non c’è stato alcun riscontro da parte del ministero in merito ad una politica di assunzioni che, in vista dell’introduzione della “Quota 100”, non doveva e non poteva più essere procrastinata. La “mission” fondamentale dell’Agenzia delle Entrate, in questa vicenda assolutamente ed inspiegabilmente sorda alle sollecitazioni sindacali, non è soltanto la lotta all’evasione fiscale di cui tanto si parla in modo alquanto astratto, ma, anche, quella di fornire servizi essenziali all’utenza che, di questo passo, dalle sedi di Siracusa, in particolare alla Direzione provinciale ed all’Ufficio territoriale di Noto, non potranno più essere garantiti. Ci chiediamo infatti fino a quando i lavoratori rimasti, che svolgono le proprie mansioni con grande professionalità e spirito di sacrificio, riusciranno a farsi carico di questa situazione insostenibile, con l’azienda che pretende da ogni dipendente ritmi di lavoro inaccettabili, peraltro non dimenticando che tra Siracusa e Noto l’età media dei dipendenti è alquanto elevata e questo non è certamente un elemento trascurabile, che induce molti a ricorrere alla “Quota 100”. Un depauperamento di professionalità che non verranno rimpiazzate e che creeranno, indubbiamente, ulteriori problemi di ingestibilità di quei servizi destinati a rimanere scoperti”.