Carenza anestesisti: audizione in commissione

Il governo Musumeci è stato investito della problematica relativa alla carenza di medici di anestesisti e rianimatori negli ospedali delle province di Siracusa e di Ragusa. In settimana si è tenuta la programmata audizione in commissione Salute, primo passo per affrontare il problema con il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche. Ad essere audito è stato il deputato regionale siracusano, Giorgio pasqua, che ha esposto i numeri e le sue considerazioni rispetto alla gravità del problema. Le indicazioni del deputato pentastellato hanno trovato la condivisione dei direttori generale e sanitario dell’Asp di Ragusa, e del direttore sanitario dell’azienda sanitaria provinciale di Siracusa, che hanno partecipato in remoto ai lavori della commissione Salute.

Nel corso dell’audizione, Pasqua ha snocciolato i numeri impietosi della carenza di personale medico anestesista e rianimatore. All’ospedale Umberto I sono in servizio 15 rianimatori, mentre in dotazione organica sono previsti in numero di 28 più il direttore di struttura complessa. All’ospedale di Lentini, su 19 più il direttore di UOC, sono presenti soltanto 11 rianimatori mentre uno andrà a breve in prepensionamento.

All‘ospedale Muscatello di Augusta su sette in dotazione sono in servizio solo tre più uno che andrà a breve in prepensionamento. “Negli ospedali siracusani e ragusani – dice Pasqua – si possono eseguire solo gli interventi operatori in emergenza e raramente interventi in elezione, con la presenza, se va bene, di un anestesista rianimatore, mentre al San Marco a Catania ci sono, in ogni turno, ben 3 anestesisti rianimatori”. Con questa sua affermazione, Pasqua implicitamente punta il dito contro la politica dell’assessorato alla Salute, ritenuta etnocentrica. “Abbiamo convocato l’assessore Razza – dice – e il responsabile del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato Salute ing. Mario La Rocca per uno dei prossimi mercoledì, per riferire su problemi analoghi in tutte le altre provincie minori, le non metropolitane, ed anche per dare immediate soluzioni”.

Ad oggi, per sopperire alla carenza di organico, Pasqua ricorda che “all’Asp 8 si sono inventati, alla disperazione, la delibera n. 788 del 16/07/2020 che prevede il pagamento di ben 100 euro l’ora medici che sono in servizio a Catania (spesso capita a medici che fino a ieri erano in servizio a Siracusa…) ad anestesisti rianimatori che vengano, in attività libero professionale, a Siracusa a svolgere turni di servizio”.

Dal reportage del deputato del M5S emerge che “un turno intero arriva a costare anche 1.200 euro al mese mentre lo stesso medico potrebbe riuscire a guadagnare più di quanto guadagna a Catania solo con un turno a settimana a Siracusa. Questa situazione comporta immensi rischi da stress da lavoro correlato, dato che i pochi medici in servizio sono costretti a sobbarcarsi turni massacranti e, spesso, a rinunciare a prendere legittimi periodi di ferie, oltre a determinare il concreto rischio di chiusura di interi reparti”.

Pasqua individua la causa di ciò all’assessorato alla salute che “ha autorizzato concorsi dedicati alle aziende catanesi in costanza di concorso di bacino Sicilia orientale già in corso, cosa che ha permesso alle aziende sanitarie catanesi di riempire i propri organici a spese delle aziende di Ragusa e Siracusa. Risulta quindi facile accostare la provenienza del presidente della regione e dell’assessore alla salute, catanesi, con questo favore verso aziende catanesi”.

Il parlamentare regionale del M5S chiede per quale motivo debbano avere “indebolito, forse irrimediabilmente, l’offerta sanitaria nelle provincie di Siracusa e Ragusa? Si rendono conto che stanno impoverendo le stesse ASP costrette a strapagare medici che fino a qualche giorno prima lavoravano nei propri ospedali e ora, trasferiti a Catania, tornano a coprire i vuoti così determinati?”.

Francesco Nania

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