Carlentini, scena muta del titolare delle pompe funebri

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Adriano Rossitto, il titolare dell’agenzia di pompe funebri di Carlentini, accusato di occultamento del cadavere del bancario in pensione, Francesco Di Pietro, ritrovato in un sacco funebre il 21 agosto dello scorso anno. L’indagato, per il quale è scattata la misura cautelare in carcere, è comparso dinanzi al gip del tribunale, Andrea Migneco, preferendo fare scena muta rispetto a quanto sostenuto dal pm Salvatore Grillo che ha coordinato le indagini, portate a termine dai carabinieri.
L’avvocato Giuseppe Cristiano, che assiste l’indagato, ha già inoltrato ricorso al tribunale del riesame di Catania per l’annullamento dell’ordinanza, sostenendo che sia carente di tutti i presupposti richiesti dalla legge per la sua adozione. La difesa, in buona sostanza, ritiene fragili gli indizi a carico del proprio assistito. Tra gli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini, i carabinieri del Ris di Messina hanno riscontrato l’impronta del pollice destro della mano dell’indagato, impressa sul pulsante del freno a mano della Fiat Tipo della vittima, trovata abbandonata nei pressi dell’ospedale di Lentini, la sera della scomparsa del bancario. Alcune divergenze nella ricostruzione dei fatti ad opera di Rossitto si aggiungono agli elementi di prova raccolti dagli inquirenti nella fase delle indagini. Prove che non convincono la difesa dell’indagato, che ha intenzione di andare a fondo alla questione, ritenendo il proprio assistito estraneo ai fatti oggetto della contestazione.

Comments

comments

By wltv

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Related Posts

× Segnala