Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i 4 indagati, detenuti nella casa circondariale di Cavadonna, coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Basito”, portata a termine il 20 gennaio dai carabinieri tra Floridia e Solarino. Davanti al gip del tribunale aretuseo, Giuseppe Tripi, sono comparsi i fratelli Carrubba, Paolo, e Salvatore, Paolo Carrabino, e Sebastiano Iacono. I legali difensori, avvocati Antonio Meduri e Massimo Romano, hanno preannunciato di volere avanzare al giudice per le indagini preliminari il ricorso per l’annullamento dell’ordinanza atteso che, per i singoli reati che vengono contestati dal pm Davide Lucignani, i loro assistiti hanno già fatto ricorso in precedenza al patteggiamento. I quattro indagati, insieme alle altre sei persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri, devono rispondere di detenzione illecita e cessione in diverse occasioni di stupefacenti, con l’aggravante di aver concorso in più di cinque persone e di avere consegnato stupefacenti anche ad assuntori minorenni.
Domattina, invece, saranno sottoposti a interrogatorio di garanzia anche le altre persone, coinvolte a vario titolo nell’inchiesta coordinata dalla Procura aretusea, per le quali è scattata la misura degli arresti domiciliari, i floridiani Carmelo Varano, Gianluca Bordonaro di 40 anni, Christopher Sgandurra, Daniele Romano, Daniela Iacono, e l’avolese Luigi Lanzalotta.