Lentini, morte di un pensionato: agente di pompe funebri ai domiciliari


Il tribunale del riesame di Catania ha disposto la meno afflittiva misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Adriano Rossitto, il titolare dell’agenzia di pompe funebri, accusato di occultamento di cadavere. Il tribunale ha accolto in buona parte le istanze del legale difensore, l’avvocato Giuseppe Cristiano, che ha sempre rigettato il proprio coinvolgimento rispetto ai fatti oggetto della contestazione.

Rossitto, che fino a ieri era detenuto in carcere, è accusato dal pm Salvatore Grillo, che ha sollecitato al gip Migneco l’emissione dell’ordinanza a seguito delle indagini dei carabinieri sul ritrovamento del cadavere dell’impiegato di banca in pensione, Francesco Di Pietro, avvenuto il 21 agosto dello scorso anno in una sacca funebre adagiata nelle campagne tra Lentini e Carlentini.

Gli investigatori hanno iniziato le indagini studiando le immagini della videosorveglianza. Consultando il Gps, gli investigatori hanno ricostruito gli spostamenti della vittima prima in via Decano a Lentini poi in via Cecina, in prossimità dell’ufficio postale, dove l’auto rimane ferma dalle 11.44 fino alle 20.18 quando il gps rivela che si sia diretta verso il parcheggio dell’ospedale, dove è stata abbandonata e chiusa a chiave. La vittima frequentava il negozio di fiori e onoranze funebri gestito dall’indagato e dalla madre. La perquisizione all’interno della Fiat Tipo della vittima, eseguita dai carabinieri del Ris di Messina è risultata determinante. Sull’auto di Di Pietro è stata riscontrata un’impronta sul pulsante del freno a mano della vettura con quella del pollice destro dell’indagato.

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