E’ stata riformata in meglio la pena inflitta in secondo grado ai due ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni, responsabili dell’uccisione del panettiere floridiano Nuccio Sortino, avvenuta il 10 settembre del 2016. Pur non potendo accedere alla pena concordata, il tribunale dei minori d’appello ha ridotto la pena al 18enne Daniel Brancato da 17 a 15 anni di reclusione. Pena ridotta anche per l’altro imputato, Salvatore Foti, anch’egli minore all’epoca dei fatti, da 18 anni a 15 anni e 8 mesi di reclusione, per concorso in omicidio per detenzione illegale di una pistola, l’arma poi utilizzata da Brancato per uccidere il panificatore floridiano. Il difensore di quest’ultimo, avv. Antonio Meduri, ha annunciato ricorso per Cassazione contro la sentenza di secondo grado.
Del terzetto che mise in atto l’agguato mortale rimane da processare il ventenne floridiano Dylan Foti. L’udienza è fissata per il 12 febbraio, davanti al gup Carmen Scapellato. Foti si trova in regime di arresti domiciliari, e i legali difensori puntano a ottenere dal giudice un verdetto di assoluzione. Gli avvocati Ganci e D’Angelo sostengono, infatti, che il loro assistito abbia fatto un passo indietro,non partecipando all’azione di fuoco. I due penalisti affermano che Foti, sceso dallo scooter, si era dato alla fuga quando è iniziata la sparatoria non riuscendo ad allontanarsi dal luogo del delitto ma nascondendosi dietro a un’automobile.
La tesi del pm Andrea Palmieri è opposta: sostiene, infatti, per Foti il reato di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi. I familiari del panificatore si costituiranno parte civile al processo non credendo alla versione dei fatti della difesa di Foti.