Più di 5mila decessi per malattie asbesto correlate in Sicilia dal 2000 al 2017, mentre nella zona industriale siracusana sarebbero 25mila i lavoratori a contatto con l’amianto. Questi i numeri espressi in occasione della tappa a Priolo del workshop Sicilia, tenuto dall’Osservatorio Nazionale Amianto,
«È una strage annunciata, prevedibile ed evitabile: infatti, quando le imprese del nord hanno impiantato tutte le attività più dannose per la salute e per l’ambiente proprio in Sicilia, mi riferisco al petrolchimico di Gela e a tutti gli altri impianti di Priolo Gargallo e di Augusta qui anche con la base della Marina Militare con il suo carico di amianto nelle unità navali, era evidente che ci sarebbe stata un’epidemia di mesoteliomi, di cancri polmonari, di asbestosi e di altre patologie legate all’esposizione ad amianto, eppure i lavoratori della Sicilia sono i più discriminati, abbandonati e dimenticati”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Ona.
“Il solo Registro Mesoteliomi nel periodo dal 1998 al 2014 ha censito circa 1286 casi – dice Calogero Vicario, Coordinatore ONA Sicilia – e tenendo conto che negli ultimi anni abbiamo una media di circa 100 nuovi mesoteliomi e che i decessi per cancro polmonare da amianto sono almeno il doppio, anche a voler sorvolare su tutte le altre patologie la stima dei 5.000 decessi formulata dall’ONA Sicilia è una sottostima e poi si deve tener conto degli altri cancerogeni».
Stanziamento fondi europei statali e regionali per fini di risarcimento danni per morti e malati per esposizione ad amianto in Sicilia. Questo una delle richieste avanzate dall’Ona insieme con l’applicazione della legge regionale che porta la firma dell’ex assessore all’Industria, Pippo Gianni.
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[…] La conferenza è stata trasmessa in diretta televisiva e può essere consultata al link. […]