I finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone e procedendo ad oltre 20 perquisizioni e al sequestro di 2,5 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta che ha disarticolato un’associazione a delinquere che gestiva contrabbando di prodotti petroliferi.
L’indagine è coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle e il personale della Dogana hanno scoperto che il gasolio agricolo formalmente destinato agli agricoltori, quindi gravato da un‘imposta minore, di fatto arrivava a terzi , prevalentemente autotrasportatori, che, invece, non avevano alcun diritto all’imposta agevolata. Un sorta di “gioco delle tre carte”, in cui il truffato era lo Stato. Tra il 2017 e il 2019, grazie a false dichiarazioni, il gruppo criminale ha venduto oltre 5milioni di litri di gasolio, che avrebbe dovuto essere assoggettato a maggiore imposta, come se fosse semplice gasolio agricolo. Al centro dell’inchiesta è finita una società siciliana che opera nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi. Il risparmio di imposta sarebbe stato di 2mln 496.117 euro. I clienti occulti, fondamentalmente autotrasporti, hanno esercitato un’illecita concorrenza sleale rispetto agli operatori “regolari” dello stesso settore, ottenendo uno sconto sull’accisa del 78 % e acquistando il prodotto energetico agevolato a circa 0,80 centesimi al litro.
17 dicembre 2020