Economia, ambiente (amianto), salute e diritto penale

Economia e salute e il ruolo del diritto penale. Un tema attuale per la quindicesima puntata di ONA TV. Il Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, nel corso di questo quindicesimo episodio di ONA TV, ha avuto tra i suoi ospiti, l’Avv. Ezio Bonanni, il Prof. Avv. Angelo Alessandro Sammarco e il Prof. Franco Colombo, Presidente Filasc.

Ambiente pulito = salute; ambiente contaminato = malattia.

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno, più volte, ribadito che solo la tutela dell’ambiente contro ogni forma di inquinamento, rappresenta l’effettiva forma di tutela della salute. Tant’è vero che risulta confermato come la componente dell’esposizione degli ambienti di vita e di lavoro, è uno degli elementi decisivi che sta alla base dell’aumentata incidenza di tumori, non solo quelli amianto correlati.

Se ne ha conferma per il fatto che vi è una più alta incidenza di tumori asbesto correlati in Lombardia, piuttosto che anche in alcune zone del Sud-Italia come, per esempio, in Sicilia nel SIN di Interesse Nazionale di Siracusa, Melilli, Priolo Gargallo e Augusta.

Non a caso, lo sportello amianto di Priolo Gargallo riceve continue segnalazioni di un enorme numero di casi di mesotelioma, compresi i familiari dei lavoratori esposti.

Come i dati epidemiologici ci confermano, laddove vi è amianto, vi sono anche altri cancerogeni e, quindi, una più alta incidenza di tumori.

Non a caso, anche l’emergenza Covid-19 è più elevata in Lombardia e nelle regioni del Nord più industrializzate. Le polveri sottili favoriscono la propagazione del virus. In questo contesto, laddove ci sono situazioni di fragilità anche per esposizioni ad amianto, vi è stata una più alta incidenza di decessi oltre che di infezioni.

Quindi, è fondamentale evitare tutte le forme di esposizione a tutti i cancerogeni, in questo modo, si tutela la salute. Ma non solo, anche l’economia. Infatti, i territori contaminati, sono privi di qualsiasi economia. Si pensi alle bellezze di Priolo Gargallo, da quelle paesaggistiche a quelle archeologiche, il che, con il disinquinamento favorirebbe anche l’economia green e lo sviluppo culturale del territorio.

Invece, ancora a tutt’oggi, siamo in netto ritardo nelle bonifiche, non a caso, l’Avv. Ezio Bonanni ha insistito ai fini dell’utilizzo delle risorse del Recovery Fund per la bonifica amianto e messa in sicurezza, prima di tutto, dei Siti di Interesse Nazionale e, poi, per la riqualificazione di tutte le infrastrutture e i siti industriali.

Recovery Fund, necessari interventi che sostengono la piccola e media impresa, la semplificazione e la bonifica.

La vicenda Covid-19 ha dimostrato che l’uso spregiudicato delle nostre risorse provoca dei disastri. Le condotte a dir poco disinvolte hanno, infatti, favorito il passaggio nell’uomo del Covid-19. Questo è un esempio emblematico della necessità di considerare l’ambiente uno dei fattori dell’economia, da cui non si può prescindere.

Così, infatti, il Dott. Franco Colombo nel corso del quindicesimo episodio di ONA TV, la televisione dell’ONA, il quale ha ribadito come nel Recovery Plan non ci sia spazio per la problematica amianto.

Infatti, il Recovery Fund, di cui l’Italia potrà beneficiare, è pari a 222 miliardi di euro, di cui a fondo perduto per 81 miliardi: un’occasione fondamentale per impiegare queste risorse nella tutela dell’ambiente e nello sviluppo ecosostenibile.

Secondo quanto rappresentato dal Governo, nel Recovery Plan, 46miliardi andrebbero investiti nella digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ovvero 11,45 nella digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A., 26,73 nella digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, infine, 8,00 nel turismo e cultura 4.0; 68,90 in rivoluzione verde e transizione ecologica ed energetica, ovvero 6,30 nell’impresa Verde ed Economia Circolare, 18,22 nella transizione energetica e mobilità locale sostenibile, 29,35 nell’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, 15,03 nella tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica;  31,98 per infrastrutture per una mobilità sostenibile, ovvero, 28,30 nell’alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0, 3,68 nell’intermodalità e logistica integrata; 28,49 per l’istruzione e la ricerca, ovvero, 16,72 nel potenziamento delle competenze e diritto allo studio, 11,77 dalla ricerca all’impresa; 27,62 per inclusione e coesione, ovvero, 12,62 nelle politiche per il lavoro, 10,83 nelle infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore e 4,18 negli interventi speciali di coesione territoriale; 19,72 per la salute, ovvero, 7,90 nell’assistenza di prossimità e telemedicina e 11,82 nell’innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.

Queste risorse, che costituiscono l’ultima occasione, debbono essere utilizzate per sopperire alla crisi economica e al rischio di carenza di lavoro, che potrebbe essere il risultato di molte imprese in crisi in seguito al Covid-19.

La bonifica per evitare i danni alla salute e il conseguente impatto economico.

La vicenda Covid-19 insegna che il disastro ambientale è alla base anche del disastro della lesione della salute e, soprattutto, economico. Si muore non solo di Coronavirus, ma anche di virus economico, provocato dalle conseguenze della pandemia.

Ciò rileva anche in ordine ad altre condizioni di rischio. Laddove vi è un potente impatto ambientale, si pensi a Siracusa, Priolo Gargallo, Melilli e Augusta, oltre ad un più alto numero di tumori, vi è un elevato impatto di costi sanitari e sociali. Non solo. Ma le imprese non green sono destinate a fallire, ovvero, a desertificare il panorama industriale.

Così, anche a Gela, oltre che a Priolo Gargallo. Ma non solo. C’è il deserto anche dei turisti, o meglio, una non completa valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico e delle vestigia di un passato glorioso. Quindi, inquinare ha dei costi elevatissimi che impattano sul sistema-paese, ed anzi, creano un danno collettivo che coinvolge anche le future generazioni.

Per questo motivo, è fondamentale pensare ad un’impresa green, alleggerendo la burocrazia e semplificando le norme e, soprattutto, valorizzando quel tessuto della piccola e media impresa, che è importante sia in Lombardia che in Sicilia.

La tutela penale dell’ambiente e della salute.

Il Prof. Avv. Angelo Alessandro Sammarco nel corso del quindicesimo episodio di ONA TV ha ribadito che soltanto con la tutela dell’ambiente si valorizzano i principi cardini del nostro sistema costituzionale che vedono al centro l’essere umano. Ne sanno qualcosa i lavoratori di Priolo Gargallo guidati da Calogero Vicario che, recentemente, si sono visti annullare il riconoscimento dei loro diritti.

In questo ambito, e tenendo conto che l’inquinamento provoca migliaia e migliaia di decessi, e così, anche gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il diritto penale deve evolversi, con una valorizzazione di una tutela anticipata e progressiva.

La forma di tutela ed interdizione delle condotte rischiose e pericolose e di un’anticipazione della soglia di punibilità all’evento di pericolo, di modo che non si giunga alla lesione dell’integrità psicofisica, peggio, della vita.

Si può affermare che la sanzione deve essere progressiva, e deve essere interdittiva di queste condotte. In più, anche la legge sugli ecoreati 68/2015, che in qualche modo ha completato il quadro delle tutele già in essere, in particolare con l’art. 434 c.p.

Il quadro normativo attuale deve essere, comunque, rafforzato con una più elevata tutela dei diritti fondamentali della persona e dell’ambiente.

In questo contesto, deve essere bilanciata la tutela dell’innocente, ovvero di chi è indagato che si presume tale, con quella della persona, ovvero delle persone. La sanzione penale deve essere ancorata a principi di stretta legalità e tassatività con tutte le garanzie costituzionali. Tuttavia, non di meno, occorre proteggere l’ambiente e la salute, e, quindi, la vita degli esseri umani, e anche quella delle future generazioni.

Si prospetta, quindi, la progressione nella graduazione delle ipotesi di fattispecie penali incriminatrici che sono contemplate nel nostro Codice.

Quindi, lo strumento del diritto penale può essere importante per proteggere efficacemente la salute, ed evitare che l’evento di danno coinvolga migliaia di esseri umani. È pur vero che vi è una tutela indennitaria e risarcitoria, ma, allo stesso tempo, il risarcimento non restituisce la vita umana, oppure la salute a chi l’ha perduta.

 

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