“Stiamo lavorando sul vaccino Johnson&Jonhnson, che al momento è il più avanzato ma ci sono anche altri vaccini per i quali abbiamo avviato un dialogo e siamo pronti ad iniziare le procedure”. Ad affermarlo ai microfoni di SkyTg24 è Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali della Ue per la valutazione europea per la valutazione dei medicinali.
“Siamo in contatto anche con gli sviluppatori del vaccino russo e di quello cinese – continua Cavaleri -, siamo aperti a discutere anche con loro per vedere se ci sono margini e se c’è un interesse per una autorizzazione europea. Siamo assolutamente aperti”.
Per Johnson&Johnson, “se i risultati dello studio clinico sono positivi – spiega Cavaleri – e disponibili in tempi rapidi, ci sono i margini per arrivare ad un opinione già a fine febbraio-marzo”. Per l’italiano ReiThera, “abbiamo avuto dialoghi iniziale e aspettiamo di vedere nuovi dati: siamo interessati a procedere con questo vaccino che è interessante”.
“Da bugiardino la seconda dose del vaccino Pfizer va somministrato dopo tre settimane: ovviamente se lo si fa qualche giorno dopo non c’è alcun problema e un po’ tutti i Paesi europei sono orientati a dare un po’ di flessibilità in questo senso ma è importante che la seconda dose venga somministrata in tempi il più possibile vicini a queste tre settimane. Più si aspetta e più c’è il rischio che il soggetto non venga protetto“. A sottolinearlo a SkyTg24 è Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Ema.
“Penso sia molto difficile arrivare prima del 29 gennaio, che è una data possibile ma non certa”. Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Ema, risponde così a SkyTg24 ad una domanda sul ‘via libera’ al vaccino Astrazeneca. “Stiamo lavorando per arrivare all’obiettivo quel giorno – assicura – Ci sono molti dati che stiamo valutando in questo momento e che ci stanno arrivando dall’azienda. L’importante è che noi chiariamo tutta una serie di aspetti legati soprattutto agli studi clinici. Siamo convinti di poter restare in questi tempi”.