Siracusa, 19 febbraio ’21–In cassa integrazione dallo scorso mese di ottobre, ma, soprattutto, senza alcuna certezza di un possibile rientro al lavoro.Sono i dipendenti della COT, l’azienda gestore del servizio mense delle carceri siciliane, che stamattina si sono ritrovati per manifestare davanti al carcere di contrada Cavadonna. Un servizio sospeso dallo scorso mese di ottobre, da quando, cioè, la ditta subentrante nell’appalto, la Fabbro Food Spa, ha di fatto rinunciato.Alla COT, alla quale era stata inizialmente concessa una proroga fino al 31 dicembre 2020, venne comunicata, improvvisamente,la chiusura definitiva del rapporto il 25 settembre.“Da allora è stato un continuo rimbalzare di date e rinvii –commenta Teresa Pinta corona, segretario generale della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa –Ad oggi, però, nelle carceri siciliane, compresi quelli di Siracusa e Ragusa,non viene espletato il servizio mensa e tutti i lavoratori sono sospesi e affidati a quello che può assicurare la cassa integrazione.Si rende non più rinviabile, dunque, -conclude la Pintacorona -un incontro con la stazione appaltante per chiarire, e risolvere, le ragioni per cui questo servizio non prende avvio, senza che la Fabbro Food Spa subentri e senza che vi sia una proroga a favore della Cot Soc. Coop.Una situazione di stallo che sta colpendo inevitabilmente lavoratrici e lavoratori impegnati da tempo dentro gli istituti penitenziari e lo stesso personale addetto alla custodia dei detenuti privato della mensa.”