Lo studio della Fondazione Agnelli sull’evoluzione della popolazione scolastica in Italia e le relative implicazioni per le scelte politiche, ripropone con forza il tema del crollo della natalità, che deve essere una priorità e che invece viene incredibilmente trascurato.
Se nell’intera nazionale da oggi al 2028 si “perderanno” un milione di studenti e sparirà una classe su 10 e non servirà quindi più un professore ogni 13, ancora più drammatici sono i dati relativi alla nostra regione. In Sicilia si registrerà un calo del 9% di alunni nella scuola dell’infanzia, del 13% nella primaria, del 15% nella secondaria di primo grado e del 10% in quella di secondo.
In tale contesto, Siracusa si pone in una situazione ancora più problematica: alla luce del crollo del 22 per cento dei nati negli ultimi due anni (nel 2017 ci sono stati soltanto 798 nati, nel 2016 erano 956 e nel 2015 1029). “Se non si faranno scelte concrete ed efficaci per sostenere le famiglie con figli – dice il consigliere nazionale dell’associazione nazionale dei comuni italiani, Salvo Sorbello – aiutare i giovani a trovare un lavoro, frenare l’emigrazione verso il nord ed il resto dell’Europa, il quadro sarà davvero sconfortante per l’intera società siracusana”.
Per quanto riguarda la scuola, il calo di 55mila cattedre previste in Italiainciderà ancora più pesantemente dalle nostre parti: diminuiranno quindi drasticamente le immissioni in ruolo di nuovi docenti, con ripercussioni negative sia sul versante della qualità dell’insegnamento e dell’innovazione della didattica.