Si presentava facile e armoniosa la candidatura di Ezechia Poalo Reale, ma di colpo diventa complicata e angosciosa, forse per la posta in gioco, con un passo avanti e uno indietro fino a far quadrare e decodificare una contesa elettorale destinata a pesare fortemente sul futuro della città. E alla fine, come per incanto, tra polemiche e ammiccamenti, si allarga ancora una volta la lista dei sostenitori di Ezechia Paolo Reale alla candidatura a sindaco di Siracusa. La compagine, da poche ore si arricchisce anche di Fratelli d’Italia che ha scelto di sostenere Ezechia Paolo Reale. Il partito di Giorgia Meloni assieme ai movimenti “Fare per Cambiare”, “Riva Destra” e “Movimento Nazionale per la Sovranità”, entra in gioco in favore di Reale. Dopo l’appoggio ufficiale di Forza Italia e del centrista Gianluca Scrofani, si allarga ancora la coalizione in favore di Reale, oltre a Enzo Vinciullo che ci ha ripensato spiegando chiaramente i perché, e tanti altri, negli ambienti politici si vocifera di una trattativa in corso tra Reale e l’Udc di Giovanni Magro e Concetto La Bianca, oltre ai cespugli e i dintorni, che potrebbe fare davvero la differenza, annullando i presupposti di uno spezzatino di liste e movimento che, alla fine, potrebbero confluire compatti sul nome di Reale Sindaco. Il tutto con il senso della vecchia politica che Reale è riuscito a ripescare con calma e persuasione ragionata i pesci usciti dalla rete per una “mareggiata politica” che è durata qualche settimana, per ritornare nel mare calmo di prima. Reale ha aderito in maniera formale ai progetti programmatici stilate dalla lista di Fratelli d’Italia, con in testa il commissario provinciale Giuseppe Napoli; hanno condiviso il progetto di Reale anche “Fare per cambiare”, il movimento rappresentato dall’ex consigliere comunale Marco Mastrianni, del “Movimento nazionale per la sovranità” capitanato da Aldo Ganci e di “Riva destra” con Francesco Finocchiaro.
D’altra parte la sperata restaurazione dei partiti e movimenti dal vecchio abito dell’inconcludenza, all’incapacità di concentrarsi su alcuni problemi di Siracusa, che non sia il darsi reciprocamente addosso, è da qualche tempo il sogno segreto di chi è stato costretto a reinventarsi un linguaggio e una funzione di fronte ad una politica siracusana che ha mostrato di primo acchito di aver ritrovato finalmente (si spera) stavolta il ruolo di rappresentanza e decisione che la democrazia le assegna.
Ma la partita a sinistra si gioca tutta interna al Pd. Un confronto che non riguarda tanto le percentuali del Partito e del raggruppamento costruito per l’occasione elettorale intorno a Fabio Moschella, quanto piuttosto alla lotta in corso delle varie anime del Pd, specie con le tematiche che insistono nel raggio politico attorno a Giancarlo Garozzo e ai tentativi di ritorsione personale, senza così poter rispondere alle esigenze della città di Siracusa che da cinque anni sotto l’assedio della mafia politica e delle lobby di potere che hanno condizionato il quiete vivere della comunità siracusana, mettendo in crisi seriamente l’istituzione chiamato Comune di Siracusa. Un Garozzo che a tratti è rimasto solo tra i “Belzebù degli affari” che sbucavano da tutte le parti; ma la verità (quella vera) non è venuta ancora fuori, ma, come di suole dire, la speranza è sempre l’ultima a morire. E magari arriverà poco prima della competizione, a liste chiuse per far danni a ventaglio.
Concetto Alota