La finale regionale di Skills for the Future: le competenze dei giovani talenti siciliani

Ventidue idee per regalare un futuro sostenibile e sano al settore agroalimentare e ai consumatori. Gli studenti di 14 scuole siciliane si sfideranno per staccare due biglietti per la finalissima nazionale dell’edizione 2020/21 del Company Programme di “Skills for the Future (S4F)”. Mercoledì 19 maggio si svolgerà online (a causa della contingente emergenza sanitaria) la finale regionale del Company Programme che ha avuto inizio con la presentazione di soluzioni alle sfide del settore agroalimentare all’innovation Camp del 14 e il 15 dicembre, 2020 sempre in modalità remota sulla piattaforma digitale MyJA.

Più di 100 studenti, 25 insegnanti provenienti da 14 istituti siciliani e 25 mentor hanno preso parte all’iniziativa “S4F”, un progetto in ambito europeo, proposto da EIT Food (European Institute of Technology and Innovation per il settore alimentare) e realizzato con JA (Junior Achievement) Italia, che puntano a introdurre l’istruzione all’impresa e fornire le competenze necessarie per un più facile accesso al mercato del lavoro.

Le scuole partecipanti sono state per la provincia di Catania il liceo “Turrisi Colonna”, il Liceo Classico e di Scienze umanistiche di Riposto e e l’istituto “Enrico De Nicola”. Per la provincia di Siracusa l’ “Enrico Fermi”, il “Matteo Raeli” di Noto e il “Michelangelo Bartolo” di Pachino. Per la provincia di Trapani l’istituto “Salvo”, per Palermo l’istituto per geometri e turismo “Rutelli” e il “Crispi”, poi il “Mario Rapisardi di Caltanissetta, il “Salvatore Citelli” di Regalbuto in provincia di Enna, l’istituto “Majorana” di Milazzo a Messina e il “Gaetano Curcio” di Ispica, in provincia di Ragusa.

L’edizione 2020/21 di S4F ha previsto 3 sfide del settore agro-alimentare: coadiuvati dai loro insegnanti, i talenti delle scuole secondarie siciliane si sono confrontati sulle sfide “Food losses and/or waste”, la lotta allo spreco alimentare e “Agriculture 4.0”, ovvero le innovazioni tecnologiche in ambito agricolo, “Healthy nutrition and prevention of non-communicable diseases”, per trovare soluzioni per contribuire a una nutrizione salutare per prevenire malattie non trasmissibili.

Tra le idee proposte dai giovani siciliani ci sono una piattaforma digitale per educare ad una alimentazione salutare, una app che monitora la quantità di zucchero assunta giornalmente, una penna in grado di indicare contaminanti nel cibo prodotto o acquistato e una piattaforma che metta in contatto consumatori e agricoltori per coltivare a km zero i terreni incolti e abbandonati, e molte altre idee per fare impresa e acquisire le competenze necessarie per trasformare una idea in business.

Nei primi giorni di maggio si è svolta una fase di verifica dei progetti e di simulazione sui metodi per comunicare l’idea di business ad una platea di esperti, tramite “Pitch” presentazioni efficaci.

Appuntamento, dunque, al 19 maggio con la sfida finale per conquistare due posti per la finale nazionale di Impresa Azione di JA.

Una giuria di professionisti sarà chiamata a valutare i progetti: Mirko Viola (Tree), Cristiana Ferro (EY), Antonino Lo Bello (Fa la cosa giusta), Enrico Calentini (Angia) e Davide Candia (Aidc), Diego Ascari (Citi), Michele Lauriola (EY), Maria Clotilde Notarbartolo (Impact hub), Mario Roccaro (EIT Food) e Matteo Ansanelli (Angia)

“È fantastico e gratificante – ha dichiarato Mario Roccaro, responsabile del progetto per EIT Food – vedere come gli studenti che partecipano a S4F hanno portato avanti la loro idea di business durante il contesto pandemico. Per la Sicilia ancora una opportunità per pensare ad un settore agroalimentare sostenibile che tenga conto del rispetto della salute dei cittadini, attraverso le competenze, le conoscenze tecniche e il modo di sapere creare impresa dei suoi giovani studenti”.

“È un piacere – ha dichiarato Maarten van der Kamp, direttore dell’area Educazione di EIT Food – sapere che molti studenti siciliano hanno dimostrato impegno e passione al progetto. Nonostante gli effetti negativi della pandemia che ha messo alla dura prova anche docenti e studenti, EIT Food Education ha creduto e crede che investire nella formazione imprenditoriale attraverso l’approccio basato sulle sfide del sistema agroalimentare, abbia dato a tutti i partecipanti uno strumento per rimanere ancorati alla realtà e per scoprirsi imprenditori capaci di trovare soluzioni d’impatto”.

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By Redazione

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