A Ribera abbattuti gli alloggi Iacp costruiti con il cemento depotenziato

L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha dato il simbolico colpo di ruspa del Governo Musumeci alle palazzine popolari di Largo Martiri di via Fani a Ribera, nell’Agrigentino. La demolizione degli edifici costruiti con cemento depotenziato, di proprietà dell’Iacp di Agrigento, si attendeva da quasi un decennio. A luglio era stato sempre Falcone a compiere un sopralluogo all’avvio delle operazioni di bonifica del sito, da anni nel degrado e teatro di occupazioni abusive. Presenti oggi il sindaco Carmelo Pace, il commissario Iacp Agrigento Gioacchino Pontillo, tecnici e maestranze dell’impresa esecutrice nonché le famiglie che abitavano negli stabili, in attesa delle nuove abitazioni.
«Stiamo vivendo una giornata speciale – ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture – fino a pochi giorni fa qui c’erano spazzatura, abbandono ed emarginazione. Oggi il Governo Musumeci ha portato le attese ruspe. Avevamo detto che dopo Ferragosto sarebbe stata cancellata una delle pagine più vergognose delle politiche abitative in Sicilia, e così è stato. I 60 alloggi abbandonati sono adesso un pessimo ricordo per le famiglie sgomberate. A settembre partirà la costruzione delle nuove case, nell’ambito di un piano della Regione da dieci milioni di euro che punta non solo a ridare un tetto a decine di persone, ma anche a riqualificare un intero quartiere si Ribera».
Il presidente della Regione Nello Musumeci, preannunciando una sua visita a Ribera nelle prossime settimane, ha commentato: «Il Governo regionale mantiene gli impegni. Il risanamento delle palazzine di Ribera, da capitolo buio, diventerà un modello per le politiche abitative in Sicilia».

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