A Sanremo show di Zalone Emozione con Laura Pausini

Standing ovation all’Ariston per Monica Vitti: la seconda serata del festival si è aperta con l’omaggio all’attrice scomparsa, “una grande donna, una delle più grandi attrici della storia del cinema”, ha detto Amadeus. “La sua scomparsa è un lutto per l’intero Paese.

Con le sue interpretazioni sempre diverse ci ha fatto piangere, pensare, ridere anche tantissimo quando al cinema per le donne i ruoli comici erano una rarità”.

Dopo le prime due serate del festival, questa la prima classifica generale dei 25 Big in gara, in base al voto della sala stampa: Elisa, Mahmood & Blanco, La Rappresentante di Lista, Dargen D’Amico, Gianni Morandi, Emma, Ditonellapiaga e Rettore, Massimo Ranieri, Irama, Fabrizio Moro, Giovanni Truppi, Noemi, Sangiovanni, Michele Bravi, Rkomi, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Matteo Romano, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Iva Zanicchi, Aka 7even, Le Vibrazioni, Yuman, Tananai, Ana Mena.

Visibilmente emozionata, Lorena Cesarini, attrice lanciata da Diego Bianchi ‘Zoro’ e poi volto di Suburra su Netflix, è la co-conduttrice della seconda serata di Sanremo. “La prima volta che mi ha visto si è messa a piangere”, dice Amadeus. “E’ perché sei tu quello che mi ha voluta qui, guardarti mi riempie di gioia”. Quando il primo gennaio il direttore artistico l’ha chiamata, “ho avvisato subito mamma Germaine, che ora starà piangendo come una matta”.

E’ nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano, è cresciuta a Roma, è italiana e ne va “molto fiera”, ma da quando Amadeus l’ha scelta per Sanremo ha sperimentato l’odio degli hater: Lorena Cesarini porta all’Ariston un monologo forte contro il razzismo, che conclude tra le lacrime dopo aver letto un brano di Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun. “La cosa più importante – dice – è chiedersi perché, per andare verso la libertà da frasi fatte, giudizi precostituiti, insulti, giudizi sul tram”.

Checco Zalone inizia il suo intervento a Sanremo dalla galleria: “Parto da qui perché questa è la mia gente, la gente vera, e voglio partire da qui, umiltà, Amadeus, voglio partire con loro, perché amo il popolino”. L’ironia sulla commozione che sembra coinvolgere tutti sul palco dell’Ariston, Amadeus messo alla berlina per il maschilismo, la rilettura della favola di Cenerentola in chiave lgbtq: Checco Zalone porta la sua irriverenza sul palco dell’Ariston. Prima finge commozione, “mi sento un Maneskin”, riferendosi alle lacrime di Damiano ieri sera, poi spiega: “Vengo da un piccolo paese, da Capurzo. Mi merito tutto questo? Poi vedo te e dico ‘sì, me lo merito’. 

Amadeus accoglie Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan ufficializzando la loro conduzione all’Eurovision Song Contest, che partirà tra 100 giorni a Torino (il countdown è iniziato sulla cupola della Mole Antonelliana). La manifestazione torna in Italia, a Torino dal 10 al 14 maggio, grazie alla vittoria dei Maneskin l’anno scorso. “Anche stasera mi sono emozionata. Dopo così tanti anni, la gente si chiede ‘ma cosa c’ha ‘sta Pausini?’. Ma ogni volta che vengo qui è veramente un colpo al cuore”. E Laura Pausini torna ancora una volta sul palco dell’Ariston da dove tutto è iniziato quasi 30 anni. Ha presentato il suo nuovo singolo “Scatola”, scritto da Madame, “una metafora: la mia mente con tutti i suoi ricordi. E il brano diventa una sorta di dialogo tra me e la Laura del ’93, e di tutto quello che è successo in mezzo”. “Mi sono chiesta cosa sarebbe della mia vita se non avessi vinto Sanremo”. E questo è diventato anche un film “Laura Pausini – Piacere di conoscerti”, un film Amazon Original con la regia di Ivan Cotroneo disponibile su Prime Video dal 7 aprile in 240 Paesi. “Uno sliding doors, da una parte la Laura che vinto Sanremo, dall’altra la Laura che non ha vinto”. La cantante ha poi intonato “I have a dream” degli ABBA, mentre sul palco entravano anche Mika e Alessandro Cattelan, suoi prossimi compagni di avventura alla guida dell’Eurovision Song Contest.

 

Serata di lacrime e commozione.

Dopo Lorena Cesarini e Laura Pausini, anche Emma si lascia andare all’emozione alla fine della sua esibizione, quando Amadeus l’ha raggiunta per il consueto mazzo di fiori. Fiori anche per la maestra Francesca Michielin che ha ringraziato e poi ha donato il suo mazzo a un violinista dell’orchestra.

Standing ovation all’Ariston poi per Iva Zanicchi: a 82 anni appena compiuti, unica donna con tre vittorie al festival, nel 1967, nel 1969 e nel 1974, è tornata in gara con Voglio amarti. “Il mio festival – dice commossa – può finire qua, altro che papalina!”.

A Sanremo anche Gaia Girace e Margherita Mazzucco dell’Amica geniale.

GLI ARTISTI IN GARA LA SECONDA SERATA

Sangiovanni, Giovannu Truppi, Le Vibrazioni, Emma, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Ditonellapiaga e Rettore, Elisa, Fabrizio Moro, Tananai, Irama, Aka 7even e Highsnob e Hu.

E ancora: sul palco di Sanremo Arisa e Malika Ayane interpretano Fino all’Alba e Un po’ più in là, i brani finalisti del contest musicale che porterà alla scelta dell’Inno di Milano Cortina 2026. Le due cantanti, conclusa l’esperienza sanremese, saranno presenti, insieme alla delegazione italiana, alle Cerimonie di chiusura dei Giochi Invernali di Beijing 2022 che vedranno il passaggio ufficiale delle bandiere Olimpica e Paralimpica nelle mani dei sindaci di Milano e di Cortina. Conclusa l’esibizione sul palco dell’Ariston al via la fase di voto con cui il pubblico potrà esprimere la propria preferenza utilizzando il sito ufficiale di Milano Cortina 2026 (www.milanocortina2026.org) fino al prossimo 22 febbraio. Le persone da casa, come già avvenuto per la scelta dell’Emblema, sanciranno il motivo vincitore: una dinamica in coerenza con il percorso partecipativo, di promozione e condivisione dello spirito Olimpico e Paralimpico che caratterizza la Road to the Games verso il 2026.

 

 

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By Redazione

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