I lavoratori dell’Agenzia delle Entrate hanno oggi scioperato in massa, registrando una adesione del 98% per rivendicare il mancato pagamento del salario di produttività per gli anni 2016 e 2017. “Nonostante il raggiungimento degli obiettivi di recupero dell’evasione fiscale – dicono Cgil, Cisl e Uil – fissati dalla stessa Agenzia delle Entrate”.
E’ di oltre 19 miliardi di euro l’incasso dell’Agenzia nell’anno 2018, “un importo che si è potuto raggiungere grazie alla professionalità e all’efficienza dei suoi dipendenti, che invece di essere premiati e gratificati dall’Agenzia , vengono mortificati ed umiliati vedendosi negato il proprio salario accessorio”.
Lo sciopero è stato il frutto dell’azione dell’Agenzia nei confronti del proprio personale che ogni anno, da anni, raggiunge tutti gli obiettivi richiesti garantendo servizi al cittadino puntuali, efficienti ed efficaci, e agisce nel contrastare le violazioni fiscali di coloro che non si sentono cittadini ma sono evasori, scoprendo e incassando importi evasi rilevanti anche in questa regione.
L’ottenimento di questi risultati e il contrasto all’evasione determina il diritto per il personale ad ottenere un riconoscimento economico previsto nel salario accessorio di produttività, come stabilito dal contratto di lavoro nazionale e integrativo. Questo salario tuttavia non viene più erogato dal 2016 al personale dell’Agenzia ed oggi è addirittura messo in totale discussione perché l’Agenzia nega il diritto alla giusta remunerazione per le attività prestate.
Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di attendere anni per un’attività regolarmente svolta con carichi di lavoro sempre più pressanti e certificata da tutti gli organismi di controllo pubblici, a partire dal Ministero dell’Economia e Finanze. I lavoratori dicono basta ad essere presi in giro da una dirigenza incapace di gestire un’eccellenza della pubblica amministrazione quale l’Agenzia delle Entrate, che ha la funzione fondamentale di finanziare la fiscalità generale per garantire i servizi ai cittadini.
Non si esclude nei prossimi giorni, se non dovessero esserci delle aperture alla soluzione della vertenza assemblee e sit in che potrebbero determinare disagi per la cittadinanza, alla quale chiediamo sin d’ora scusa e solidarietà per la nostra vertenza.
Franco Nardi – Segr. Gen. FP CGIL – Siracusa