Agrigento, al via lo studio geomorfologico e geologico-tecnico dell’area archeologica

L’Università di Catania ed il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento hanno attivato una collaborazione per lo studio geomorfologico e geologico-tecnico dei versanti su cui insiste l’area archeologica. Il gruppo di Geologia applicata del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, coordinato dalla professoressa Giovanna Pappalardo, è già al lavoro per la ricostruzione dei modelli digitali dei versanti attraverso l’utilizzo di tecniche di telerilevamento di prossimità quali la fotogrammetria aerea e la termografia ad infrarossi per la valutazione della stabilità dei costoni rocciosi.

I rilievi si stanno attualmente concentrando ai piedi del Tempio di Giunone ed al Giardino della Kolymbethra, dove le evidenze di franosità pregressa sono sotto gli occhi di tutti. «La finalità dello studio avviato – spiega il ricercatore Simone Mineo – è proprio quella di valutare l’incidenza della franosità sulle dinamiche di arretramento del costone roccioso a pochi passi dalle aree di fruizione del Parco archeologico». «La presenza sul territorio dell’Università di Catania, e della Geologia applicata in particolare, per la valorizzazione dei beni culturali testimonia l’importanza di non sottovalutare l’impatto che gli aspetti geologici hanno non soltanto nella vita di tutti i giorni, ma anche nella salvaguardia di aree di rilevanza storico-culturale», sottolinea la professoressa Giovanna Pappalardo. Il direttore del Parco Archeologico, Roberto Sciarratta, si dice entusiasta dell’interesse dell’Università verso le problematiche geologiche che riguardano l’area archeologica: «Il Parco è aperto ad accogliere tutti gli studiosi che possono dare un contributo alla tutela ed alla valorizzazione della nostra Valle e l’aspetto della geologia costituisce senza dubbio uno dei più importanti. Il coinvolgimento di giovani studiosi nella ricerca inoltre è perfettamente aderente al nostro obiettivo di favorire e sostenere la ricerca dei giovani».

Gli studi dell’Università proseguiranno anche nei locali del Laboratorio di Geologia applicata, nel quale saranno valutate le caratteristiche fisico-meccaniche delle rocce che costituiscono l’ossatura dei versanti. «Questo accordo – aggiunge il dott. Davide Caliò, dottorando di Geologia applicata – è anche un’occasione di crescita per i giovani ricercatori dell’Università di Catania, che hanno la possibilità di trasferire le proprie competenze nella la gestione concreta del territorio». Tramite la collaborazione tra Unict e Parco agrigentino gli studenti di Geologia hanno infatti la possibilità di svolgere periodi di stage per acquisire competenze geologico-applicative. Inoltre, sono previsti momenti di confronto e formazione per sensibilizzare i cittadini sulla fragilità geologica del patrimonio storico culturale, come contributo all’impegno di Terza Missione dell’Ateneo di Catania.

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