Almeno 90 persone – tra cui diversi bambini – hanno perso la vita a causa del naufragio di un peschereccio al largo delle coste del Mozambico. A bordo del natante c’erano in totale 130 passeggeri che – secondo le prime informazioni – stavano tentando di lasciare il paese alle prese con un’epidemia di colera trasmessa attraverso l’acqua sporca. 15.000 i casi registrati fino a questo momento, 32 i decessi da ottobre.
La situazione secondo le autorità sarebbe sotto controllo, ma le false informazioni sui numeri dei contagi e dei morti, avrebbero generato paura nella popolazione che sta scappando in massa dalla terraferma per evitare di contrarre l’infezione.
E proprio il gran numero di persone che si trovava sul peschereccio avrebbe “provocato l’affondamento della barca” ha spiegato Jaime Neto, Segretario di Stati della provincia settentrionale di Nampula, la regione più colpita dal colera con un terzo dei casi.
Neto ha poi aggiunto che è stata avviata un’indagine per fare piena luce sulla tragedia. I soccorritori – le cui operazioni sono ostacolate dalle cattive condizioni del mare – hanno tratto in salvo cinque persone cadute in acqua.