Sono state riscontrate diverse irregolarità nella verificazione delle schede, disposta dal Tar di Catania, su ricorso proposto da Ezechia Paolo Reale per l’annullamento delle operazioni e degli atti del procedimento elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale del Comune di Siracusa del giugno dello scorso anno. Irregolarità che le diverse parti in causa leggono chi come gravi, chi, invece, come ininfluenti ai fini dell’espressione del voto. Questo emerge dalle 148 pagine di cui si compone la relazione del funzionario della Prefettura, il vice prefetto Giuseppe Sindona, delegato a eseguire la verificazione elettorale. Premesso che sarà la prima sezione del Tar di Catania ad entrare nel merito della questione, vediamo, in sintesi, che cosa ha fatto emergere l’attività edificatoria nelle sezioni incriminate.
Nella sezione n.2 le operazioni di verificazione elettorale hanno consentito di accertare che sono state erroneamente autenticate 39 schede elettorali in più rispetto al dovuto. Nella sezione n.9 la non corrispondenza tra le schede elettorali e quelle scrutinate sarebbe “spiegabile ove si consideri che 6 soggetti (4 maschi e 2 femmine), indicati nel verbale delle operazioni elettorali, non iscritti nelle liste della sezione, sono stati ammessi a votare nella sezione medesima”. Per la sezione 14, preso atto che non è stato indicato il numero delle schede elettorali autenticate (o da autenticare), le operazioni di verificazione elettorale non hanno consentito di verificare la corrispondenza tra le schede elettorali autenticate conteggiate in sede di verificazione e quelle indicate nel verbale delle operazioni elettorali. Nella sezione 16 è rilevata la “non corrispondenza tra il numero totale delle schede elettorali autenticate, conteggiato in sede di verificazione nel numero complessivo di 698 ed il numero delle schede elettorali da autenticare riportato nel verbale in 657”. Stesso ragionamento per le sezioni 20, 26, 27, 34, 35, 36 (897 schede elettorali verificate contro 872 riportate nel verbale), 46 (una sola scheda di differenza), 57 (schede elettorali autenticate 748, mentre sono 542 quelle verificate), 59 (schede elettorali conteggiate in sede di verificazione 851, nel verbale 779), 60 (numero schede da autenticare non riportato in verbale), 61, 86 (schede verificate 763, in verbale 755 schede), 87 (schede verificate 831 contro 880), 90, 95, 97, 98, 99, 100, 106, 108, 109, 116, 117, 120, 122 e 123.
Per il resto delle sezioni, le operazioni di verificazione hanno potuto riscontrare la rispondenza tra il numero totale delle schede elettorali autenticate e il numero delle schede elettorali da autenticare. Il funzionario verificatore ha poi riscontrato una serie di errori di trascrizione o di riporto di conteggi e altre informazioni tecniche.
“Come avevamo previsto – afferma l’avv. Gianluca Rossitto – dalla verificazione non sono emersi elementi così macroscopici come la controparte faceva intendere. I rilievi emersi dalle complesse operazioni eseguite in questi mesi denotano l’ininfluenza di tali errori sull’esito del voto delle amministrative del giugno dello scorso anno. Andiamo all’udienza di novembre davanti al Tar di Catania, con buoni motivi di ritenere che il ricorso possa essere rigettato”.
In attesa che l’avv. Reale valuti la relazione con il legale che lo rappresenta, a parlare è l’ex parlamentare regionale Enzo Vinciullo: “L’esito della verificazione conferma quanto da noi fatto rilevare al controllo dei verbali. E’ accaduto quanto si verificò già nel 2004 con numero di voti superiore ai votanti. E’ emersa la poca preparazione dei presidenti di seggio e l’inadeguatezza di moti scrutatori oltre alla scellerata scelta di fare proseguire le operazioni di scrutinio per tutta la notte. Il risultato è quello che abbiamo evidenziato al Tar che, ricordiamo, ha ordinato la ripetizione delle elezioni nel comune di Rosolini per fatti similari. Per cui, senza astio alcuno, andiamo assolutamente sereni davanti al Tar di Catania per discutere nel merito questa vicenda paradossale che potrebbe avere falsato l’espressione di voto dei siracusani. Siamo, infatti, convinti che il tribunale possa accogliere il nostro ricorso”.