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Priolo. In piazza Quattro Canti si respira l’aria di un comizio vecchio stile, con la presenza di una folla accalcata e i volti dei cittadini presenti speranzosi nella ripresa della legalità e di uno sviluppo economico capace di far ripartire la vita dopo anni d’immobilismo e di traccheggi della politica corrotta e arrogante. La formula di una campagna elettorale in cui il popolo sovrano diventa importante nell’ascoltare il candidato sindaco che conosce bene le tematiche di un comune cresciuto troppo in fretta. A Priolo, lo sviluppo economico era un tempo ai primi posti nel Meridione d’Italia, mentre ora si è ridotto ad elemosinare un posto di lavoro alle industrie che fanno il bello e il cattivo tempo, mentre la cittadina industriale esce da un incubo politico senza precedente e tutto da dimenticare, con entusiasmanti battute di mano, così come incitanti grida.
È la sintesi del senso dichiarato dal movimento politico, “Siamo Priolo Pippo Gianni Sindaco”, insieme alla lettura dell’elenco dei consiglieri comunali: Marco Aliffi, Patrizia Arangio, Luca Campione, Paolo Carrubba, del guerriero sociale molto attivo Concetto De Simone, Simona Di Marco, Diego Giarratana, Veronica Gozzo, Franca Marsala, Peppe Guzzardi, Federica Limeri, Manuel Pinnisi, Luca Maccarrone, Veronica Tarascio, Sebastiano Boscarino, Giovanni Figura, e degli assessori comunali, tutti al femminile: Maria Chiara Gambuzza, Maria Grazia Pulvirenti e Barbara Campione, mentre il quarto assessore dell’amministrazione capitanata, se eletto, da Pippo Gianni, verrà nominato a giochi chiuso e dopo i risultati del 10 giugno.
Giuseppe Gianni, detto Pippo, nasce a Solarino il 29 marzo del 1947. Inizia la sua carriera politica negli anni ottanta divenendo consigliere comunale presso il comune di Priolo, nominato subito nominato assessore ai Lavori Pubblici. Nel 1984 è eletto sindaco di Priolo, carica che ricoprirà ininterrottamente fino al 1991; nel 1989 fino al 1991 è nominato componente del consiglio di amministrazione della Tirrenia.
Nel 1991 è eletto deputato All’Ars nelle file del Cdu, ricoprendo la carica di vice presidente della commissione permanente per i servizi sociali e sanitari della Regione Siciliana, per poi diventarne presidente nel 1993.
Pippo Gianni è considerato come chi ha la politica nel sangue; in seno al partito diviene vice presidente del gruppo parlamentare del CDU all’ARS e in seguito presidente. Nel Consiglio Nazionale del partito è nominato “responsabile nazionale del dipartimento per il Mezzogiorno” e segretario provinciale del CDU di Siracusa. Nel 1999 è eletto consigliere comunale di Priolo per aderire all’Udc, per essere nominato segretario provinciale.
Il 13 maggio 2001 è eletto deputato al Parlamento nazionale assumendo vari incarichi istituzionali. Terminato il mandato, il 28 maggio del 2006 è eletto deputato all’Ars nella lista Unione dei Democratici Cristiani, Udc Collegio di Siracusa e nominato presidente della quinta commissione all’Ars, Cultura, Formazione e Lavoro.
Nel 2008, dopo essere rieletto deputato regionale, nell’UDC ricopre per un anno il ruolo di assessore regionale all’Industria per la Sicilia, in quel frangente promulga una legge definita “legge GIANNI” che porta il numero del 23 del 16/12/2008 per il rilancio dell’imprenditoria, con particolare attenzione all’imprenditoria femminile e giovanile. Ora, dopo una breve pausa dalla vita politica attiva, è ritornato, a furore di popolo, a occuparsi della sua, Priolo Gargallo.
“La capacità politica di Pippo Gianni fa davvero la differenza – è la dichiarazione di uno dei presenti al comizio dell’onorevole Pippo Gianni nella piazza di Priolo – un uomo politico che nella sua capacità e nel suo agire, nel concreto, si esemplifica con l’esempio e il concetto dimostrato, che l’abilità per un medico sia già quella di saper operare e salvare vite umane, così al politico deve essere richiesta la mera capacità, che in essa risolve e conserva la propria intrinseca identica”.
Concetto Alota