Le unioni e i giochi di squadra per le prossime amministrative di giugno,sono ormai quasi chiusi; stamane ancora tanti incontri hanno disegnato uno scenario quasi definitivo, e salvo ripensamenti, rotture o colpi di coda, si sarebbero modellati ben otto raggruppamenti che, in ordine di possibili numeri, a sentire i praticoni della politica, sarebbero così disposti: al primo posto sarebbe ancora avvantaggiato il M5Stelle (che definiamo con la sigla perché ancora non ci sarebbe la conferma per Silvia Russoniello, e nell’ambiente del penta-stellati circola anche un altro nome rimasto finora sconosciuto); a seguire, Ezechia Paolo Reale; Fabio Moschella e Giancarlo Garozzo (appaiati per eccesso o per difetto); Fabio Granata e Massimo Milazzo (idem); Ciccio Midolo e Giovanni Randazzo (idem). È certamente un’ipotesi che rischia la provvisorietà, ma il calcolo dei numeri analizzati avrebbe tenuto da conto fattori legati ai raggruppamenti, ma anche alla capacità organizzativa dei rispettivi candidati a sindaco, il numero delle liste raccolte e il coinvolgimento di grandi elettori.
Strada facendo, vedremo se fatalmente i numeri manterranno la proporzione percentuale, è il risultato corrispondere ai gruppi alleati in maniera collettiva oppure autonoma che, pur essendo della stessa area politica, il voto sarà alla fine disgiunto. Il travagliato compromesso non è certamente avvenuto all’improvviso, ma al termine di una lunga e ostinata azione diplomatica ancora in corso; il tentativo è di convincere alcuni dei candidati a fare un passo indietro, diciamo ancora una volta così, tenendo una condotta di attesa in questa prima tornata, per schierarsi in caso di ballottaggio, o se valga o no la pena di tentare la prosecuzione dell’aggregazione sino al naturale epilogo del giorno della votazione, o se valga o no la pena, invece, di anticipare i tempi di un accordo, per evitare la vittoria al primo colpo del M5Stelle, senza poter più correggere il tiro a urne e giochi chiusi. Logica che confina molto con l’insicurezza del pericolo che i seguaci di Grillo potrebbero, inglobare anche gli scontenti di questi giochi all’individualismo becero messo in atto forse in anticipo rispetto al periodo della necessaria decantazione e presa di posizione, da dove non si può tornare indietro.
Concetto Alota