Massimo Milazzo scioglie le liste che facevano riferimento al suo nome e lascia libertà di scelta ai suoi drappelli, per ritirarsi a vita privata. Ha comunicato ai suoi amici di rinunciare alla competizione elettorale; d’altronde, non poteva essere altrimenti, dopo le clamorose dimissioni in consiglio comunale, insieme a Fabio Rodante (un’azione di alta levatura politica) adducendo la fine di un progetto naufragato, insieme alle speranze dei siracusani onesti. Come nelle regole della geometria variabile, il sogno di una rivoluzione nella politica siracusana è stato polverizzato e le tattiche di un potere occulto, hanno vinto sull’interesse dei cittadini. Tutte le convergenze hanno cercato i punti in comune, ma per un interesse personale. Li unisce anche il senso negativo della presunzione d’innocenza e la stretta sui traccheggi e le false promesse di posti di sottogoverno: i leoni sono diventati alla fine conigli e i cattivi e malvagi cacciatori, hanno avuto facile preda.
Il grande problema dei rivoluzionari è sempre stato come conciliare la lotta del processo evolutivo che li trasforma in eroi o traditori. Il giochetto di potere, la macchinazione in penombra, le attività infette della vecchiaia democratica sia nella dottrina della falsa politica che nasconde i tanti interessi personali, sono gli strumenti, maneggiati con sorprendente perizia e abilità di persuasione. La prova, che uomini del calibro di Enzo Vinciullo e di tanti suoi seguaci hanno preferito accordarsi dietro la regia di comando di Ezechia Paolo Reale, mentre Vinciullo poteva benissimo partecipare da protagonista e non da gregario alla competizione elettorale, essendo, per logica deduzione, il candidato naturale a sindaco di Siracusa, non fosse altro per il dimostrato impegno durante l’ultima tornata legislativa all’Ars, o per la penuria di uomini preparati, come quando il peggiore e uno dei migliori. La stessa cosa potrebbe valere per Milazzo; ma tale siffatta condizione, illustra in modo ancor più evidente un elemento centrale del dominio da parte di un gruppo che determina patti e condizionamenti, fino a far cambiare forzatamente il percorso di chi aveva molte possibilità di arrivare a conquistare lo scranno più alto del Vermexio; logica che si fonda principalmente sulla violenza manifesta dell’apparato politico ufficioso che lavora sotto traccia, di nascosto al consenso popolare. D’altronde, sarebbe ridicolo interpretare tali esibizioni di potere come possibilità di comunicazione o scambio reciproco alla pari; le posizioni di forza hanno contribuito a falsare alla fine il consenso popolare in una città che ormai aspetta il De Profundis per ciascuno di noi; la richiesta all’autorità Celeste della liberazione dei siracusani dagli ultimi tiranni di Siracusa.
E la notizie del giorno, se confermata, potrebbe essere la ventilata sostituzione della candidatura a sindaco di Siracusa dei 5Stelle, Silvia Russoniello con l’ing. Raimondi. Nessuna conferma e nessuno smentita sulla notizia trapelata dagli ambienti romani; stessa cosa per il profilo dell’eventuale nuovo concorrente a primo cittadino.
Concetto Alota