Con il rilascio da parte del Comune delle 20 autorizzazioni per gli Ape calessini e di 14 per i velocipedi, si ritiene possa essere risolto il fenomeno dell’abusivismo che fino ad oggi ha caratterizzato il settore del trasporto pubblico di tipo turistico e ricreativo in città. Osservando l’elenco degli ammessi a partecipare all’avviso pubblico, ci si accorge che una minima parte dei titolari e proprietari di motocarrozzette e di bici trasformate in mezzi di trasporto pubblico, non ha ottenuto l’autorizzazione. Per esempio, nel primo elenco degli Ape calessini sono rimasti fuori quindici titolari mentre in cinque non sono stati ammessi agli orali; per i velocipedi, in quindici non hanno ottenuto l’autorizzazione e altri nove non sono stati ammessi agli orali. Nella graduatoria finale, invece, due candidati sono stati giudicati non idonei per gli Ape calessini e altrettanti per i velocipedi.
“Da qualche mese a questa parte abbiamo spinto per la definizione delle graduatorie – spiega Carlo Castello, vice presidente delle guide turistiche – adesso è importante che ci siano i controlli da parte delle forze dell’ordine per il rispetto delle regole e per contrastare gli eventuali abusivi. Chiediamo al comandante della polizia municipale di rafforzare il servizio di polizia turistica”. Pronto l’intervento dell’assessore alla Polizia municipale, Giuseppe Gibilisco: “Premesso che i controlli saranno eseguiti da tutte le forze dell’ordine, i vigili urbani sono stati formati per accertare il rispetto delle regole e reprimere gli abusivi che, alla luce del rilascio delle autorizzazioni, mi auguro non ce ne siano più”.
Castello si dice soddisfatto sulle competenze affidate agli operatori: “Dovranno essere riconoscibili e limitarsi a fornire informazioni sulle vie e sui monumenti senza scendere dal mezzo e approfondire la conoscenza dei beni culturali”.
Intanto, prosegue sotto traccia l’indagine della Procura contro ignoti titolari di Ape calessini per i quali si ipotizza il reato di inosservanza di un provvedimento dell’autorità per ragione di sicurezza o di ordine pubblico. L’indagine scaturisce dalla determina con la quale il sindaco, in attesa della definizione delle graduatorie, aveva autorizzato, in via provvisoria, parte delle motocarrozzette e dei velocipedi a esercitare il servizio di trasporto pubblico. Molti altri operatori, pur sprovvisti del titolo provvisorio, si sarebbero messi in strada per esercitare il servizio trasgredendo al provvedimento dell’autorità pubblica.