Arcivescovo di Siracusa, Lomanto: vivere nella gioia e nell’allegria la nostra fede

“San Giovanni Bosco ci invita a vivere nella gioia e nell’allegria la nostra fede”. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ha celebrato la Festa di San Giovanni Bosco nella parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon a Siracusa. Accolto dal parroco, don Massimo Di Natale, e dai ragazzi del cammino di iniziazione cristiana che hanno rappresentato il sogno che San Giovanni Bosco ebbe all’età di 9 anni. Poi mons. Lomanto ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza dei Cooperatori Salesiani e dei volontari della mensa.
“San Giovanni Bosco, come ci avete rappresentato, ha chiamato i giovani, i fanciulli, anche quelli lontani dalla fede, a vivere la vita di grazia per dare loro pane, lavoro, istruzione. Noi siamo chiamati a realizzare questa comunione di grazia con il Signore – ha detto l’arcivescovo Lomanto -. San Giovanni Bosco ci offre un progetto di santità facile. La società dell’allegria. Per formare il giovane, l’uomo nel tempo per l’eternità. Possiamo individuare quattro pilastri fondamentali: la grazia di Dio, la grazia santificante che si ottiene con il sacramento della riconciliazione; che deve abitare la nostra vita. Compiere la volontà di Dio è un altro pilastro fondamentale nella vita di San Giovanni Bosco e di tutti i santi della carità. Non nella rassegnazione. Ma come incontro con il Signore perché nel compimento della volontà di Dio si incontra Dio. Il terzo pilastro: la perseveranza, non fermarsi mai, fino alla fine. Attraverso il quarto pilastro, l’amore, la bontà, la dolcezza. La santità è di ciascuno di noi. Gesù vuole abitare dentro di noi. San Giovanni Bosco invitava i suoi giovani. Ripeteva sempre di accogliere i fanciulli, gli ammalati, gli anziani. Con la bontà si può conquistare anche un nemico. Vi invito a realizzare la parola del vostro canto: “ci siamo noi don Bosco”. Dobbiamo essere pellegrini di speranza. C’è una originalità nella vita di ciascuno di voi. Possiamo vivere così il disegno di Dio”.  
La comunità parrocchiale ha ringraziato l’arcivescovo per la sue parole. “Questa giornata a noi tanto cara iniziata da mons. Bruno – ha detto don Massimo Di Natale -. In un tempo di forte emergenza educativa il suo metodo preventivo, formativo è sempre attuale. Ci affidiamo a lui per potere collaborare con le famiglie ed educare questi ragazzi che sono nel cammino di iniziazione cristiana. Quello che facciamo in questi anni, che ci impegniamo a fare come comunità, è proprio quello di creare un oratorio. Oggi è festa di famiglia, con i tanti volontari che animano la mensa. Abbiamo gli studenti dell’Istituto Rizza che recandosi al campetto di calcio frequentano la parrocchia e si rendono conto della carità concreta”.
Al termine è stato distribuito il tradizionale panino di don Bosco con la mortadella.

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