Dalle intercettazioni delle conversazioni ambientali, i carabinieri del nucleo investigativo hanno fatto emergere particolari sugli accordi che il parlamentare regionale Pippo Gennuso avrebbe stretto con il clan Crapula di Avola. Infatti, in manette sono finiti anche Francesco Giamblanco, 31 anni, genero di Michele Crapula, ritenuto a capo dell’omonimo clan di Avola, e Massimo Rubino di 48, ritenuto l’intermediario fra il parlamentare e il clan.
L’inchiesta si è concentrata sulle recenti elezioni regionali, quelle di novembre. Per gli inquirenti ogni voto sarebbe costato 50 auro, come emerge dau un passaggio delle intercettazioni:
Giamblanco: “…abbiamo 4-500 voti ma li abbiamo con i fatti. I soldi ci vogliono”.
Rubino: “Noialtri stiamo facendo la base. Lo sai come la stiamo facendo? 50 euro! A famiglia. Quanti sono? 50 euro. Lui sta uscendo, la base nostra 50 euro a persona”.
I tre indagati, per i quali è scattata la misura cautelare su ordinanza del gip del tribunale di Catania, che ha accolto una specifica richiesta avanzata dalla direzione distrettuale antimafia etnea, devono rispondere del reato in concorso tra loro, del reato di scambio elettorale politico–mafioso.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri dall’ottobre al dicembre 2017, ha evidenziato che in occasione delle elezioni del presidente e dei deputati dell’Assemblea Regionale siciliana del 5 novembre, Giamblanco, esponente del clan Crapula, prometteva di procurare voti in cambio dell’erogazione di denaro e di altre utilità; Gennuso avrebbe accettato la promessa mentre Rubino si poneva quale intermediario tra le parti ed esecutore dell’accordo. Al termine della contesa elettorale il deputato Gennuso otteneva la rielezione per un nuovo mandato con 6.557 voti nella lista Idea Sicilia.
Tra le altre conversazioni intercettate, quella di Giamlanco, riferite a una squadra di ciclismo: Giamblanco: “Facciamo i completini Gennuso-Crapula. Lo bruciamo, vai. Almeno ci difende lui… Vai, vai… Il santo nostro: Pippo Gennuso… La famiglia Crapula, zu’ Pippo”.
Durante il comizio di ringraziamento del 19 novembre 2017, Gennuso è sul palco, mentre dalla piazza un uomo gli si rivolge sfregandosi l’indice e il pollice:
Uomo: “Ha’ nesciri i soddi”. Rubino intima al suo accompagnatore di non gesticolare e non parlare ad alta voce.
Altra intercettazione è avvenuta davanti a un locale pubblico:
Rubino accoglie Gennuso: (si arrabbia e urla): “Noooo! Ma non ne devi nominare cristiani… Ma forse non hai capito che sei la spazzatura di Avola?”.
Ancora una conversazione intercettata dai carabinieri del nucleo investigativo, dimostrerebbe la contiguità tra il mediatore Rubino e il parlamentare Gennuso
Rubino: “Mi sente onorevole? Le volevo dire… ma lei stasera è là? Perché c’erano quattro ragazzi di scuola che la vogliono” (vi volevo presentare quattro ragazzi di scuola)