“Sebbene la nostra richiesta di sospensiva non sia stata accolta siamo almeno riusciti a tirare fuori dal provvedimento in discussione in aula due norme che nulla avevano a che fare con la variazione di bilancio.”
Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca commentando quanto accaduto in assemblea.
“Si è tentato, afferma De Luca, un colpo basso a spese dei siciliani provando a far passare materie estranee alle variazioni contenute nell’articolo 4 come la norma relativa ai criteri di nomina e ai compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti.
Per quanto riguarda i commissari era chiaro il tentativo di voler procedere ad un ulteriore lottizzazione a carico dei comuni siciliani per tromboni e trombati della politica che sarebbero stati nominati commissari di comuni come Catania messi in ginocchio da illustri rappresentanti della banda bassotti politica.
Sui revisori dei conti eravamo invece di fronte ad una norma fortemente contestata anche dalla conferenza degli ordini commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia. Abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e rispondere nel merito.
L’intervento dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, che ha accettato di stralciare dal provvedimento le norme che avevamo messo in discussione ci ha spinti a ritirare alcuni emendamenti.
Resta però, afferma Cateno De Luca, un documento inquinato da alcune norme ad personam che confermano la evidente continuità del governo Schifani rispetto al governo Musumeci.
Ancora una volta abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti dei comuni siciliani avendo sostenuto già in commissione bilancio il raddoppio delle risorse per fronteggiare il caro bollette anche se il governo Schifani, in evidente imbarazzo, non ha accolto i nostri emendamenti per far fronte all’aumento dei costi per trasporto e smaltimento dei rifiuti che sono triplicati grazie alle omissioni e alle scelleratezze del governo Musumeci.
Mi auguro, conclude Cateno De Luca, che il presidente del parlamento siciliano Gaetano Galvagno, eviti di assumere il ruolo di servo sciocco del governo Schifani ed eviti di mettere in pratica i suggerimenti di qualche funzionario altolocato del parlamento siciliano che si è palesato durante i lavori d’aula come uno schizofrenico istigatore piuttosto che un equilibrato e alto funzionario garante delle regole e del rispetto delle leggi.”