Attilio Forgioli, è nato a Salò il 17 marzo 1933. Nella mostra personale al Museo della Permanente a Milano (11 maggio -10 giugno 2023, a ingresso libero) espone circa ottanta opere, tra dipinti a olio su tela, pastelli e acrilici su carta. Post-informale, le sue sono memorie capaci di oltrepassare i limiti del tempo. Conosco Attilio da diverso tempo, una voce amica di un artista che si racconta con parole semplici, e mi racconta che “Una delle cose che mi ha interessato in particolare in questa mostra è rappresentare delle realtà che vivo tutti i giorni, e secondo quello che voglio fare , e le mie possibilità: è la realtà che mi circonda che mi interessa in modo particolare, ed è la ragione perché faccio queste cose”.
Le opere sono state selezionate prevalentemente tra quelle realizzate nel corso degli ultimi anni, con diversi lavori inediti esposti per la prima volta in questa mostra, a cura di Luca Cavallini.
Accanto alle opere più recenti non mancano alcuni lavori del passato (si ricordi la prima mostra personale alla Galleria Alberti nel 1956), che consentono di ripercorrere l’evoluzione tematica e stilistica avvenuta nel corso degli anni, spaziando dalle serie più note e iconiche (Paesaggi, Montagne, Residence, Frutti) agli ultimi cicli (Ritratti, Figure distese, Per Van Gogh, Salò sul lago).
Ricordo l’intervista video che proposi ad Attilio Forgioli (visibile sulla mia pagina YouTube) per la mostra “Nell’ombra nel sole. Attilio Forgioli e Mohammed Al Maamri” al Museo della Permanente ” (5-27 maggio 2015 ), a cura di Carlo Arturo Quintavalle. L’esposizione proponeva i percorsi tematici che raccontavano la storia di due artisti: Mohammed Al Maamri e Attilio Forgioli. Oman e Italia, due paesi a confronto e in dialogo attraverso le opere di due pittori cresciuti sotto influenze apparentemente così distanti, ma accomunati da una stessa ricerca della bellezza.
Masha Sirago