Un detenuto rumeno mentre veniva accompagnato in infermeria dell’istituto ha aggredito i due colleghi in servizio scaraventandoli violentemente, battendo schiena e braccia. L’episodio di stamattina nel carcere di Augusta è un fatto grave che dimostra la grave situazione che persiste oramai da qualche anno. “Si tratta dell’ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare i soggetti più violenti” senza avere i mezzi necessari, mentre i detenuti “hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale” come spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette e carrelli.
“Quanto è accaduto questa mattina è inaccettabile, la tutela e la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria e di tutti quelli che vi lavorano devono essere sempre garantiti. Il carcere è un luogo di detenzione e riabilitazione, per questo devono esserci le giuste condizioni nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dei detenuti che vi scontano la pena”. Le OO.SS. scriventi da più di un anno denunciano le problematiche di sovraffollamento, delle difficili condizioni di lavoro degli agenti e per il personale che è numericamente insufficiente rispetto alle esigenze. Ogni giorno succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade al personale di Polizia Penitenziaria.
Esprimiamo solidarietà agli agenti coinvolti, chiedendo un immediato intervento in modo che il Personale di P.P. deve andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno.
Le OO.SS. con la presente confermano la necessità di cambiare totalmente il modo di agire e di intervento, non si risolve il problema facendo la guerra dei poveri come qualche altra sigla ci vuole portare a fare, ma è necessaria un’azione forte e decisa in modo unitario per dare un grande segnale di maturità.