Dopo le note polemiche in consiglio comunale e sui media in merito alla cosiddetta strada portuale senza porto e sul futuro dell’infrastruttura portuale, si è aperta una nuova fase su iniziativa dei consiglieri comunali di minoranza, che hanno deciso di coinvolgere questa volta la cittadinanza.Al comune di Avola è stata quindi depositata istanza, redatta ai sensi dell’articolo 12 dello statuto comunale, con la quale ben 270 cittadini Avolesi hanno rivolto precise domande al Sindaco, al Presidente del consiglio comunale e a tutti i Consiglieri, per le rispettive competenze, per fare chiarezza su una serie di questioni e, in particolare, circa le modalità e i tempi di realizzazione del porto turistico peschereccio di Avola, finora neanche avviato, malgrado l’esistenza di un Piano Regolatore del Porto vigente e pienamente operativo. Un numero significativo di firme, non solo per le difficoltà oggettive della raccolta, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, e quindi senza il ricorso a gazeboo a riunioni e incontri di alcun genere, ma anche per l’avvio di un risveglio cittadino della società civile, che sembra voglia riprendersi i suoi spazi di democrazia partecipativa.Una cittadinanza attiva e la partecipazione diretta dei cittadini alla politica e ai problemi della Città sono espressione di una democrazia viva.L’istanza, infatti, contiene otto quesiti che spaziano dalla richiesta di spiegazioni e chiarimenti attorno alla problematica della “strada portuale senza porto”, alle modalità utilizzate nel corso della sua discussione in consiglio comunale,soprattutto, in merito alle delucidazioni circa il mancato avvio della ricerca di un nuovo concessionario,che realizzi il porto a sue spese oltre che sui tempi che l’amministrazione comunale preveda per avviare le procedure, sempre che intenda avviarle.Insomma una richiesta di chiarezza sui comportamenti adottati e da adottare, perdare una risposta alla città in termini di trasparenza e di correttezza dell’azione amministrativa, oltre che di coerenza rispetto alla tutela del Bene Comune.A partire dal deposito dell’istanza, le autorità comunali cui sono state rivolte le interrogazioni dai cittadini firmatari, hanno 30 giorni per rispondere.I Consiglieri comunali che hanno promosso l’iniziativa Nuccio Inturri, Nino Amato, Fabrizio Alia, Francesco Tardonato, Gaetano Sano, Sebastiano Rossitto e Stefania Cal