Il presidente del tribunale di Siracusa, Antonio Maiorana, ha accolto la richiesta del giudice per le udienze preliminari Carla Frau di non trattare il processo a carico dell’avv. Attilio Toscano, imputato per aver concorso nella bancarotta fraudolenta già contestata agli amministratori di fatto e di diritto della Sai 8, distraendo i beni della società dichiarata fallita dal tribunale di Siracusa. La decisione è stata comunicata alle parti nel corso dell’udienza di ieri mattina. Il gup Frau aveva dichiarato la propria incompatibilità rispetto alla posizione di Toscano e dell’avv. Piero Amara, per il quale è stato operato lo stralcio della posizione, perché si è rivolto alla corte di Cassazione per legittima suspicione (udienza è fissata per la fine di giugno). In particolare, il giudice ha emesso sentenza al processo relativo allo sversamento dei liquami dal depuratore della Sai 8 al porto grande, trattando nelle motivazioni proprio la questione patrimoniale della società che riguarda i due imputati.
Con l’accoglimento della richiesta per motivi di opportunità, il presidente Maiorana ha affidato il fascicolo processuale al gup Carmen Scapellato, che ha fissato la nuova udienza per il 27 maggio.
Con l’inchiesta, la guardia di finanza, con il coordinamento della Procura aretusea, ha rilevato come l’avv. Amara negli anni dal 2011 al 2013 avrebbe riscosso da Sai 8, compensi per un importo complessivo pari a 1milione 371mila 354 euro, a fronte dell’emissione di 25 fatture; l’avvocato Toscano, sempre nelle medesime annualità, avrebbe riscosso compensi per l’importo complessivo di 1milione 185mila euro a fronte dell’emissione di 32 fatture. Attraverso altre 2 società riconducibili agli avvocati Amara e Toscano, sarebbero state distratte ulteriori somme dal patrimonio Sai 8 per complessivi 729 mila 430 euro, sempre erogate a titolo di consulenza legale.