Sgominata una gang di catanesi dedita ai furti in Ortigia. Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Stazione di Ortigia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa su richiesta del Pubblico Ministero Salvatore Grillo nei confronti di 4 indagati catanesi, Francesco Sapuppo di 65 anni, pluripregiudicato; Daniele Cadiri di 36; Rosario Puglisi di 40 e C.M., di 24, incensurato, appartenenti a un gruppo criminale attivo nel siracusano dedito ai furti di autovetture.
Le misure cautelari applicate sono la detenzione in carcere nei confronti del Sapuppo, gli arresti domiciliari nei confronti di Cadiri e Puglisi, e il divieto di dimora nei confronti del quarto indagato.
I soggetti in questione sono stati ritenuti responsabili di associazione per delinquere e furto aggravato in concorso. L’indagine, condotta dalla Stazione di Siracusa Ortigia della Compagnia Carabinieri di Siracusa, ha preso avvio nel febbraio del 2017, a seguito di svariati episodi di furti di Fiat 500effettuati sempre con le stesse modalità. I malfattori infatti, forzavano il vano motore delle autovetture, applicavano all’impianto elettrico dell’auto una centralina modificata ed in questo modo riuscivano a disabilitare il sistema antifurto e ad avviare il motore. Inoltre, i criminali erano soliti giungere sul luogo del furto con un auto intestata a loro che poi fungeva da apripista nella fase della fuga, anche per poter evitare un eventuale posto di blocco delle forze dell’ordine. Uno degli elementi salienti che ha fatto capire fin da subito che i responsabili non erano del posto è stato un episodio avvenuto in occasione del primo furto. I malfattori, infatti, dopo aver rubato una 500 da una via adiacente a corso Umberto, invece di guadagnare la fuga verso l’autostrada, sono entrati inspiegabilmente ad Ortigia ed hanno così dovuto fare l’intero giro dell’isola per uscirne, venendo contestualmente ripresi da svariate telecamere.
Le investigazioni si sono estrinsecate nell’analisi di tabulati relativi al traffico telefonico degli indagati, nella captazione di intercettazioni telefoniche e nella ricerca dei relativi riscontri alle già chiarissime conversazioni; il tutto ha consentito di acclarare che gli indagati, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed agendo in concorso morale e materiale tra loro, hanno portato a termine ben 8 furti di autovetture. Le auto una volta portate a Catania, venivano poi velocemente smontate e vendute a pezzi ai ricettatori del posto.
I tre arrestati sono stati rispettivamente condotti in carcere e sottoposti agli arresti domiciliari. Mentre al 24enne incensurato è stato notificato il divieto di dimora nel comune di Siracusa.