Un Piano per la sicurezza e la riqualificazione dei musei siciliani. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo alla presentazione, a Palazzo Abatellis a Palermo, della mostra di sette capolavori perduti e ricostruiti attraverso l’uso di tecnologie avanzate.
Fino all’8 dicembre saranno esposte le riproduzioni di grandi opere realizzate tra il XVII secolo e il Novecento di cui non esistono più gli originali perché distrutti, bombardati o rubati. Sono copie realizzate dalla Factum Arte con la tecnica digitale della “ri-materializzazione”: la stessa che ha fatto rinascere la Natività del Caravaggio, rubata 50 anni fa all’Oratorio di San Lorenzo a Palermo. L’operazione è stata curata da Sky Arte che su ogni capolavoro ha realizzato anche un documentario. L’esposizione, inserita tra gli eventi delle “Vie dei tesori”, è stata voluta dall’associazione degli Amici dei musei siciliani presieduta da Bernardo Tortorici di Raffadali in occasione del mezzo secolo dal furto della Natività.
«Il Piano sulla sicurezza dei musei – ha spiegato il governatore – prevede un bando internazionale e nasce dall’esigenza di tutelare una vasto patrimonio artistico esposto al rischio di razzie. Molti capolavori sono precariamente custoditi in strutture come chiese e oratori. Abbiamo promosso un Piano per potenziare la sorveglianza e per mettere in rete tutti gli spazi museali sia pubblici che privati».
Le copie riprodotte sono: “Medicina” (1900-1907) di Gustav Klimt, “Ninfee” (1914-1926) diClaude Monet, “Vaso con cinque girasoli” (1888) di Vincent Van Gogh, “Concerto a Tre” (1663-1666) di JanVermeer, “Ritratto di Winston Churchill” (1954) diGraham Sutherland, “Myrto” (1929) di Tamara de Lempickae”La torre deicavalli azzurri” (1913) di Franz Marc.