Le indiscrezioni arrivano dalla riunione del consiglio dello scorso lunedì, il presidente Pietro Agen, tra lo stupore dei presenti, ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente dall’inesistente ormani Camera del Sud-Est, sintetizzandone le motivazioni. Adesso provvisoriamente la guida passa al vice presidente vicario Antonio Politino.
A quanto pare tutto scaturisce dal pomo della discordia sulla gestione della SAC con la riconferma di Torrisi come amministratore delegato, ritenuto da Agen in piena assemblea un errore. Una motivazione che lascia presagire nuovi scenari futuri sulla gestione della SAC. Alle dimissioni di Agen sono seguite anche quelle di Riccardo Galimberti, già presidente della ConfCommercio di cui lo stesso Agen è il leader indiscusso, un dissenso unitario che avrà in proseguo i suoi effetti.
Intanto l’ex ministro di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo è riuscita nuovamente alla Camera ad assestare un colpo micidiale e probabilmente definitivo nella querelle sorta sul commissariamento della Camera di Commercio: è stato infatti approvato il suo nuovo emendamento alla legge di conversione del «Decreto Aiuti» che risolve i problemi posti dalla giustizia amministrativa sul commissariamento della Camera: è sancito infatti che l’organo commissariale «provvede all’adozione di ogni atto strumentale ai fini dell’accorpamento di cui al presente comma ed alla successione nei rapporti giuridici esistenti, anche nella fase transitoria di liquidazione delle camere accorpate».
Quindi sarà la stessa legge, che adesso va in seconda lettura al Senato e difficilmente potrà essere modificata considerato che andrebbe a decadere lo stesso decreto in scadenza il 16 luglio, a regolare i poteri dei commissari, sottraendoli alla scure di TAR e CGA: sempre che al ministero dello Sviluppo Economico nel frattempo abbiano comprato qualche manuale su come si scrivono i decreti di commissariamento.